Ogni cinque giorni viene assassinato un giornalista. Lo ha denunciato la ONG Reporter senza frontiere (RSF) in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, celebrata a Tunisi.
Dall'inizio dell'anno sono morti nel mondo ventuno giornalisti, ai quali vanno aggiunti sei blogger e cittadini impegnati nella diffusione delle notizie. Particolarmente colpite zone di conflitto come Siria e Somalia. Secondo l'ONG, nel 2012 è salita a 41 la lista dei governi e delle organizzazioni ostili alla libertà di stampa, nonostante la fine dei regimi di Gheddafi in Libia e di Saleh in Yemen. Sei in più rispetto al 2011. L'ultima vittima in ordine di tempo proprio oggi in Somalia: Farhan Jemiis Abdulle, che lavorava per la radio indipendente Daljir, è stato ucciso. (TUNISI, 3 MAGGIO - AGI/EFE)