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Cdr 16 Nov 2006

Una parte dei redattori del Giornale ha aderito allo sciopero. Per il Cdr è "oltraggioso il rifiuto opposto dalla Fieg all'invito del governo per l'apertura del tavolo contrattuale"

Il nostro giornale sarà in edicola anche oggi malgrado la giornata di sciopero indetta dalla Fnsi dopo l'ennesima barriera issata dalla Fieg che continua a rifiutare l'apertura del tavolo delle trattative per il rinnovo contrattuale.

Il nostro giornale sarà in edicola anche oggi malgrado la giornata di sciopero indetta dalla Fnsi dopo l'ennesima barriera issata dalla Fieg che continua a rifiutare l'apertura del tavolo delle trattative per il rinnovo contrattuale.

Una parte dei redattori aderisce allo sciopero. La maggior parte della redazione romana attua invece lo sciopero della firma e annunzia l'istituzione di un fondo di solidarierà nel quale sarà devoluto parte della giornata lavorativa. Il cdr de Il Giornale intende comunque stigmatizzare l'atteggiamento della Fieg e sottolineare come il rifiuto degli editori all'invito del governo di sedere ad un tavolo comune con i giornalisti per riformare la legge sull'editoria sia oltraggioso. Auspichiamo a questo punto che il governo blocchi l'erogazione dei fondi, previsti dalla legge sull'editoria, a tutti gli editori che con spregio rifutano il dialogo, tenendo senza contratto da quasi 700 giorni tutti i giornalisti. L'atteggiamento della Fieg dimostra l'incapacità nel gestire l'evoluzione del settore editoriale e le nuove dinamiche del lavoro. Non si può pretendere flessibilità e poi trincerarsi in un atteggiamento oscurantista, di non dialogo e di ottusa gestione delle relazioni sindacali. E' una mancanza di rispetto verso i giornalisti ma soprttutto verso i lettori. Quando i vertici della Fieg dicono "sì ad un tavolo per la revisione della legge per l'editoria, ma la questione dei giornalisti va trattata sepratamente" dimostrano di non sapere affrontare le nuove sfide per il futuro dell'informazione. Il cdr de Il Giornale

@fnsisocial

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