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Un momento dell'audizione (Foto: da streaming via webtv.camera.it)
Servizio pubblico 13 Lug 2023

Contratto di servizio, sindacato e Ordine in audizione in commissione di Vigilanza Rai

Presenti il presidente Cnog, Carlo Bartoli, il segretario Usigrai, Daniele Macheda e, per la Fnsi, il collega Angelo Oliveto. Ribadita l'importanza di valorizzare il giornalismo di inchiesta e il pluralismo dell'informazione e di garantire risorse certe e indipendenza dal governo di turno.

Audizione in commissione di Vigilanza Rai, mercoledì 12 luglio 2023, per i rappresentanti dei giornalisti. A discutere di Contratto di servizio, e a rispondere alle domande dei commissari, coordinati dalla presidente della commissione, Barbara Floridia, il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli e il segretario dell'Usigrai, accompagnato dal rappresentante della Fnsi, Angelo Oliveto. Due ore di confronto a palazzo San Macuto su temi quali pluralismo, governance, giornalismo di inchiesta e il nodo risorse.

«Nell'attuale contesto digitale in cui siamo immersi la Rai svolge un ruolo ancor più cruciale e insostituibile di equilibrio e garanzia del pluralismo del sistema, garantendo il diritto a un'informazione plurale e completa in tutti i territori e valorizzando le specificità del nostro "sistema-Paese», ha osservato, fra l'altro, Bartoli.

«Riteniamo – ha aggiunto – che vi siano alcuni punti fermi: la centralità del pluralismo come principio cardine della democrazia non solo nell'informazione giornalistica ma anche nell'ambito di tutti i prodotti editoriali nonché nella narrazione complessiva della realtà italiana; la disponibilità di risorse certe, programmate e non decrescenti; l'approvazione di regole che assicurino una governance plurale e competente, sganciata dagli esecutivi di turno, come più volte chiesto dall'Unione Europea».

Per il presidente del Cnog, inoltre, «l'informazione giornalistica è la punta di diamante del servizio pubblico radiotelevisivo ed è sempre più rilevante e necessaria: dal giornalismo di inchiesta, che è centrale e va difeso in tutte le sue modalità, sino agli spazi di approfondimento, che costituiscono momenti di analisi e confronto e che dovrebbero rispettare sempre e ovunque i principi del pluralismo, del rispetto delle persone e della verità sostanziale dei fatti».

Cruciale per l'Usigrai è che «nel contratto di servizio tornino il giornalismo di inchiesta, l'impegno della Rai sui valori dell'accoglienza e dell'inclusione e i programmi dell'accesso, che sono la porta aperta del servizio pubblico alle diverse realtà sociali del nostro Paese».

Il segretario Macheda ha segnalato inoltre che «dal testo, sottoposto da Rai e Mimit al parere parlamentare, è scomparso il riferimento alla valorizzazione del merito e la capacità professionale di tutto il personale dell'azienda e in particolare l'obiettivo di stabilizzare il personale, così come manca il riferimento ai concorsi pubblici come unico metodo per la selezione dei giornalisti».

Altro tema portato all'attenzione della Commissione è «la totale cancellazione nel nuovo contratto dell'articolo che impegna l'azienda alla valorizzazione del patrimonio delle teche Rai», ponendo anche l'accento «sulla totale esternalizzazione della produzione di immagini per i tg che sta causando un grave danno anche sugli gli archivi visivi».

E particolare attenzione è stata posta alla questione delle risorse, con riferimento al canone «che deve garantire alla Rai risorse finanziarie certe e di lunga durata». Sul pagamento dell'imposta nella bolletta della luce, Macheda ha ribadito poi che «non risulta da nessuna parte sia l'Europa a chiedere che venga tolto e che una decisione in tal senso sarebbe solo frutto di una scelta politica».

Infine, rispetto alla governance, il segretario dell'Usigrai ha segnalato che il sindacato al riguardo è in linea con la Commissione Europea che nella Relazione sullo stato di diritto 2023 rileva l'esigenza «di una riforma che permetta alla Rai di resistere meglio ai rischi di influenze politiche e dipendenza finanziaria nei confronti del governo».

@fnsisocial

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