Il Papa è morto. L'Ansa batte il flash alle 9.56 del 21 aprile 2025, Lunedì dell’Angelo. Cinque minuti dopo il secondo lancio con le parole del cardinale Kevin Farrell: «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre». In un giorno che doveva essere di festa, il mondo intero piomba nel lutto. Messaggi di dolore iniziano a riempire ogni mezzo di informazione.
E «profondo cordoglio» per la morte di Papa Bergoglio viene espressa anche della Federazione nazionale della Stampa italiana. «Perdiamo un protagonista di questo tempo, un testimone appassionato della libertà di informazione», dichiara la segretaria generale Fnsi, Alessandra Costante.
«Con i suoi messaggi in occasione delle Giornate mondiali della comunicazione - prosegue - ha sempre esortato i giornalisti a raccontare le periferie del mondo, rispettando la verità e la dignità di tutti gli altri esseri umani. Esortazioni ribadite in occasione del Giubileo della Comunicazione a gennaio scorso: andare per guardare con il cuore e poter scrivere e dire la verità».
Per Costante, «è questo l'insegnamento di Francesco al mondo dell'informazione. Una visione senza tempo per fermare anche l'uso indiscriminato dell'intelligenza artificiale portatrice di fake news e manipolazioni. Porteremo con noi, anche nel futuro, gli insegnamenti di Bergoglio».
Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, figlio di migranti piemontesi, diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario; nel 1958 passa al noviziato della Compagnia di Gesù; da qui una lunga vita al servizio della Chiesa fino a diventare cardinale arcivescovo della sua Baires e, infine, 266° Pontefice.
Un Papa per molti aspetti rivoluzionario, Pontefice giunto dall'altra parte del mondo che del mondo del terzo millennio si è fatto interprete a tutto tondo, a cominciare proprio dal sistema dell'informazione e della comunicazione. Celebri i suoi moniti a consumare le suole delle scarpe, a «stare con le persone, ascoltarle, raccogliere le suggestioni», ad «ascoltare con l'orecchio del cuore», a comprendere la realtà senza pregiudizi per poi spiegarla senza vendere illusioni o paure, ma per «dare ragioni per sperare».
Questo il senso anche dell'ultimo messaggio di Francesco per la 59ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali sul tema 'Condividete con mitezza la speranza che sta nei vostri cuori', pubblicato nella ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, il 24 gennaio 2025, all'apertura del Giubileo del Mondo della Comunicazione. (mf)
Papa Francesco, il ricordo dell’Ussi: «Uno sguardo profondo sullo sport e su chi lo racconta»
L’Unione della Stampa Sportiva Italiana, attraverso una nota, «esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. Uomo di dialogo e testimone autentico di umanità, il Pontefice ha valorizzato lo sport come linguaggio universale di inclusione, educazione e fraternità. Durante il suo pontificato, Papa Francesco ha sempre sottolineato l’importanza dello sport come spazio privilegiato per insegnare valori fondamentali quali il rispetto, la lealtà e l’impegno».
Il presidente dell’Ussi, Gianfranco Coppola, «sottolinea con riconoscenza l’onore di aver potuto consegnare a Papa Francesco il simbolico omaggio dell’Ussi, insieme a un dono dell’Aips (Associazione Internazionale della Stampa Sportiva). “Momenti brevi ma intensi, che restano nella memoria e nel cuore”».
L’Ussi «si unisce al dolore della Chiesa e di tutto il mondo sportivo internazionale, rinnovando l’impegno a raccontare lo sport con responsabilità, passione e rispetto, valori profondamente condivisi da Papa Francesco».
Papa Francesco, il cordoglio dell’Usigrai: «Terremo fede al suo appello a difendere la dignità dei lavoratori e il diritto al lavoro»
Attraverso un comunicato, anche l’Usigrai ha espresso «profondo cordoglio» per la scomparsa di Papa Francesco: «“Difendete i posti di lavoro”, aveva detto Bergoglio all’Usigrai in occasione dell’incontro nel quarantennale del sindacato dei giornalisti Rai in piazza San Pietro. Oggi che il Papa ci ha lasciati il nostro impegno resta quello di tenere fede al suo appello a difendere la dignità dei lavoratori e il diritto al lavoro». (anc)