Oltre 130 fra media e organizzazioni internazionali per la libertà di stampa hanno sottoscritto, al 5 giugno 2025, l'appello lanciato da Reporter senza frontiere e Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) per chiedere «l'immediato, indipendente e senza restrizioni accesso a Gaza» e la «piena protezione dei giornalisti che continuano a raccontare sotto assedio».
Come si legge nel testo, «per 20 mesi, le autorità israeliane hanno rifiutato di concedere ai giornalisti internazionali un accesso indipendente al territorio palestinese, una situazione senza precedenti nella guerra moderna», mentre i cronisti locali «rischiano di essere sfollati e morire di fame».
Ad oggi, quasi 200 giornalisti sono stati uccisi dall'esercito israeliano. Molti altri sono rimasti feriti e subiscono continue minacce di morte per aver svolto il loro lavoro: testimoniare.
«Questo - rimarcano i firmatari della lettera aperta - è un attacco diretto alla libertà di stampa e al diritto all'informazione. Comprendiamo i rischi intrinseci del giornalismo in zone di guerra, rischi che molte delle nostre organizzazioni hanno affrontato nel corso di decenni per indagare, documentare gli sviluppi in tempo reale e comprendere l'impatto della guerra. In questo momento cruciale, con la ripresa dell'azione militare e gli sforzi per riprendere il flusso di aiuti umanitari a Gaza, è fondamentale che Israele apra i confini di Gaza, affinché i giornalisti internazionali possano liberamente svolgere il proprio lavoro, e rispetti gli obblighi internazionali di proteggere i reporter in quanto civili».
Infine l'appello, con la richiesta ai leader mondiali, ai governi e alle istituzioni internazionali di «agire immediatamente» perché tutto ciò sia garantito.
«Quella di Rsf e Cpj - osserva Alessandra Costante, segretaria generale Fnsi - è una iniziativa importante e stupisce che non siano stati coinvolti anche i media italiani, che comunque hanno già fatto sentire il loro pensiero addirittura nel 2024, sottoscrivendo la lettera con le stesse richieste che la Federazione nazionale della Stampa ha inviato all'ambasciatore israeliano a Roma».
La Fnsi «esorta i direttori e i colleghi italiani ad aderire alla petizione di Reporter senza frontiere e Comitato per la protezione dei giornalisti», conclude la leader del sindacato.