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Una manifestante pro Assange (Foto: Ansa)
Internazionale 17 Giu 2022

Assange, Londra ordina l'estradizione negli Usa. Lorusso: «Attacco alla libertà  di informare»

Il cofondatore di Wikileaks ha 14 giorni per tentare un ultimo appello contro il provvedimento disposto dalla ministra britannica Priti Patel. In America rischia fino a 175 anni di carcere per aver contribuito a diffondere documenti riservati sulle guerre in Iraq e Afghanistan. Martedì 21 giugno, alle 15.30, iniziativa in Fnsi a sostegno della campagna #FreeAssange.

La ministra dell'Interno britannica Priti Patel ha ordinato l'estrazione negli Stati Uniti di Julian Assange. Il via libera finale da parte della responsabile dell'Home Office, considerato scontato, arriva dopo che nel Regno Unito era stata completata la procedura giudiziaria sulla controversa vicenda dell'attivista australiano che rischia di scontare in un carcere Usa una pesantissima condanna per aver contribuito a diffondere tramite la piattaforma online Wikileaks documenti riservati contenenti anche informazioni su crimini di guerra commessi dalla forze americane in Iraq e Afghanistan.

Il cofondatore australiano di Wikileaks, che compirà 51 anni il 3 luglio, non verrà comunque consegnato agli Stati Uniti immediatamente. Ha infatti ancora 14 giorni di tempo per tentare un ultimo appello, contro l'adeguatezza del provvedimento ministeriale, di fronte alla giustizia britannica; e, nel caso di un rigetto (pressoché scontato), di provare a rivolgersi pure alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo, organismo che fa capo al Consiglio d'Europa di cui il Regno Unito fa tuttora parte.

«In base alla legge sull'estradizione (Extradition Act) del 2003, il ministro è tenuto a firmare l'ordine di estradizione se non ha basi per proibire che esso venga eseguito. Il 17 giugno in seguito al giudizio dato sia dalla Corte di primo grado sia dall'Alta Corte, l'estradizione negli Usa del signor Julian Assange è stata quindi ordinata. Il signor Assange conserva tuttavia il diritto di fare appello entro il termine normale di 14 giorni», si legge in una nota esplicativa diffusa a nome di Patel dall'Home Office, il dicastero dell'Interno britannico.

Per il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, «la decisione del governo di Londra di consentire l'estradizione di Julian Assange negli Usa è un attacco alla libertà di informare. Assange, che negli Stati Uniti rischia fino a 175 anni di carcere, ha semplicemente divulgato documenti relativi a questioni di grande interesse pubblico. È grave che la ministra dell'Interno britannica Priti Patel non ne abbia tenuto conto. La sua decisione - conclude Lorusso - rappresenta un precedente pericoloso e poco edificante per qualsiasi Paese che si professi democratico».

Martedì 21 giugno, alle 15.30, si terrà in Fnsi una iniziativa a sostegno della campagna #FreeAssange.

@fnsisocial

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