CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Giornalisti 03 Mar 2014

“Bene l’accenno alla tutela dei cronisti minacciati Utilizzare il fondo per l’editoria anche a questo scopo”

Le parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella lettera a La Repubblica di domenica 2 marzo, a proposito di “giornalisti minacciati, spesso precari, troppo spesso lasciati completamente soli”, sono una novità da salutare con grande soddisfazione. Mi associo, in questo, alle dichiarazioni del direttore di Ossigeno Alberto Spampinato che ricorda come sia “la prima volta che un Presidente del Consiglio affronta questo tema, ricorda fra gli i giornalisti uccisi e indica ad esempio giornalisti-giornalisti come Giancarlo Siani”.

Le parole del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, nella lettera a La Repubblica di domenica 2 marzo, a proposito di “giornalisti minacciati, spesso precari, troppo spesso lasciati completamente soli”, sono una novità da salutare con grande soddisfazione. Mi associo, in questo, alle dichiarazioni del direttore di Ossigeno Alberto Spampinato che ricorda come sia “la prima volta che un Presidente del Consiglio affronta questo tema, ricorda fra gli i giornalisti uccisi e indica ad esempio giornalisti-giornalisti come Giancarlo Siani”.

Così come va preso sul serio l’impegno del Premier ad “assicurare vicinanza e sostegno a chi, come Saviano, ha fatto della parola uno strumento di libertà e di cambiamento”.
Mi permetto di segnalare al nuovo sottosegretario con Delega all’Editoria, Luca Lotti, come ci sia già l’occasione per concretizzare gli impegni: si usi parte del Fondo straordinario per l’Editoria per dare copertura assicurativa, almeno parziale, a tutti i collaboratori e freelance che sul territorio si occupano di grande criminalità e che, a causa del loro lavoro, vivono costantemente sotto minaccia, sia fisica che legale. Chiedo alla segreteria della Fnsi, che avrà sicuramente in calendario un incontro con Lotti, di farsi portavoce di questa istanza in modo da rendere un po’ più liberi e un po’ meno soli quelle colleghe e quei colleghi che, ogni giorno, difendono un bene prezioso per una democrazia che si chiama Libertà di Informazione.

 

RENZI PARLA DEI GIORNALISTI MINACCIATI. È UNA SVOLTA. COMMENTO

Per la prima volta un presidente del Consiglio ha inserito l'argomento nell'agenda politica. È la premessa per affrontare i problemi.
I “tanti giornalisti minacciati, spesso precari, troppo spesso lasciati completamente soli” si sentono un po’ meno soli dopo le parole del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha dichiarato “vicinanza, sostegno” a loro e a tutti coloro che, come Roberto Saviano, hanno “fatto della parola uno strumento di libertà e di cambiamento”.
È la prima volte che un presidente del Consiglio affronta questo tema, ricorda fra gli “eroi civili” i giornalisti uccisi e indica ad esempio giornalisti-giornalisti come Giancarlo Siani. Perciò lo ringrazio a nome dell’osservatorio Ossigeno per l’Informazione, che vede così accolta la principale richiesta per la quale si batte da anni: inserire nell’agenda politica e di governo questo problema drammatico che affligge migliaia di operatori dell’informazione e limita la nostra democrazia. Mi auguro che ora le mille emergenze del nostro paese non impediscano a Renzi, al governo e al Parlamento di affrontare il problema sul piano politico e legislativo con misure concrete.
Ossigeno ha documentato e analizzato migliaia di casi. La Commissione Parlamentare Antimafia ha approfondito la questione e ha presentato delle proposte. I nodi da sciogliere sono stati individuati: assistere le vittime, prevenire e punire le intimidazioni e gli abusi; riconoscere all’informazione giornalistica il carattere di pubblico interesse e proteggerla attivamente; prevedere il reato di ostacolo alla libertà di espressione prevista dall’articolo 21 della Costituzione; impedire l’abuso a scopo intimidatorio delle norme sulla diffamazione; rendere effettivo il segreto professionale dei giornalisti.
È doveroso inserire questo tema nell’agenda del semestre europeo. Da anni, in Europa, l’Italia è un sorvegliato speciale a causa dell’alto numero di giornalisti sotto scorta, minacciati, aggrediti; a causa di leggi che consentono limitazioni della libertà di espressione, di norme non coerenti con la giurisprudenza europea, di riforme annunciate e mai realizzate, di una malattia non curata che rischia di contagiare i nostri vicini: la censura camuffata.

Leggi anche il botta e risposta Saviano-Renzi su La Repubblica
In nome di questi morti innocenti, Renzi aggredisca il tesoro dei clan, di Roberto Saviano
Matteo Renzi a Roberto Saviano: "I miei cinque punti per fermare Mafia SpA", di Matteo Renzi

Da www.ossigenoinformazione.it del 3 marzo 2014

@fnsisocial

Articoli correlati