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Giornalisti liguri in piazza per Stefano Origone il 20 ottobre 2020 (Foto: Andrea Leoni)
Giudiziaria 28 Apr 2023

Caso Origone, la procura generale di Genova fa ricorso contro la sentenza della Corte di Appello

Il pestaggio del giornalista di Repubblica, nel 2019, ritenuto «ritorsivo». A gennaio 2023 quattro agenti del Reparto Mobile di Bolzaneto erano stati condannati a una sanzione di 2.582 euro.

Il caso del pestaggio del giornalista di Repubblica Stefano Origone va verso la Cassazione. «La gravità dell'azione contro Origone non è stata determinata da uno sfogo dovuto alla esasperazione, al "contesto di frenesia" e di "confusione", ma la scarica di colpi ha avuto come unico fine quello ritorsivo, punitivo e vendicativo». E ancora: «Né la brevità dell'azione poteva fondatamente creare uno stato di confusione mentale o esasperazione negli operanti di pubblica sicurezza tale da poter indurre agenti di polizia dotati tutti di esperienza ad infierire contro un solo uomo a terra».

Per la procura generale di Genova i quattro agenti del Reparto Mobile di Bolzaneto che il 23 maggio 2019 pestarono brutalmente Origone non hanno semplicemente "esagerato" mentre stavano cercando di gestire l'ordine pubblico durante la manifestazione antagonista in piazza Corvetto contro il comizio di CasaPound. Come riferisce Marco Lignana dalle colonne di Repubblica Genova del 28 aprile 2023, secondo il sostituto procuratore generale Alessandro Bogliolo, che ha fatto ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte di Appello, l'uso stesso dei manganelli non era nemmeno necessario.

Del resto Origone, assistito dall'avvocato Cesare Manzitti, stava solo facendo il suo lavoro di giornalista, «non stava commettendo alcun reato, non presentava indici di pericolosità e non esercitava alcuna minaccia verso l'ordine pubblico». 

A gennaio 2023 i quattro agenti erano stati condannati a una sanzione di 2.582 euro.

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