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Parlamento 17 Gen 2007

Di Pietro: "Stop fondi a pioggia ai giornali di partito" Galletti (Udc): "Il Governo faccia proposte concrete"

"Me la prendo con quel ricorso a tante sigle e siglette, ad esempio due parlamentari che si fanno promotori della loro presenza all'interno di uno stesso gruppo o sottogruppo, per legittimare rimborsi elettorali o ai giornali di partito". Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, critica così, in un'intervista ad Affaritaliani.it, il finanziamento ai giornali di partito e in generale sui costi della politica

"Me la prendo con quel ricorso a tante sigle e siglette, ad esempio due parlamentari che si fanno promotori della loro presenza all'interno di uno stesso gruppo o sottogruppo, per legittimare rimborsi elettorali o ai giornali di partito". Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, critica così, in un'intervista ad Affaritaliani.it, il finanziamento ai giornali di partito e in generale sui costi della politica

"Se si vanno a vedere in concreto le tante testate giornalistiche che beneficiano della legge in alcuni casi ci troviamo di fronte a partiti che nemmeno esistono oppure a gruppi di parlamentari che non esistono in quanto tali all'interno dell'Aula, ma che servono soltanto come legittimazione per l'acquisizione di sussidi", aggiunge Di Pietro, sottolineando che "serve quindi una rivisitazione di merito delle singole sigle, al fine di verificare quelle che hanno il compito di informare rispetto a quelle che invece sono solo di convenienza, per permettere a strutture para-partito di qualificarsi tali". "Abbiamo chiesto a gran voce in tutte le riunioni di provvedere al più presto. Ma, in realtà, c'è un ordine del giorno collegato alla Finanziaria in tal senso e insistiamo affinchè si intervenga al più presto", precisa Di Pietro. "Vogliamo riproporre questo tema, perchè attiene ai costi della politica, ovvero al finanziamento dei partiti e alle organizzazioni collaterali, come appunto i giornali di partito. Non voglio comunque fare tabula rasa, perchè ritengo che il diritto all'informazione debba spettare a tutte le forze politiche e non si può lasciarlo soltanto al partito che dispone di potenzialità economiche. Bisogna dare a tutti la possibilità di parlare. Attualmente il finanziamento elettorale è di cinque anni in ogni caso - conclude Di Pietro -, ma qualora la legislatura dovesse finire anticipatamente i rimborsi dovrebbero andare di pari passo e quindi terminare prima. La legge ora prevede che i rimborsi vadano per ciascun elettore, al contrario dovrebbero essere previsti solo per chi va a votare. D'altronde il partito di maggioranza relativa è quello del non voto". (ANSA) "Di Pietro impegni il governo a venire in Parlamento a breve con proposte concrete per finanziare solo ed esclusivamente quegli organi di stampa di partito che effettivamente svolgono il loro ruolo di informazione". È quanto afferma il deputato dell'Udc Gian Luca Galletti a proposito del finanziamento ai giornali di partito. "Il ministro Antonio Di Pietro ha ragione nel denunciare con forza che il sistema di finanziamento di alcuni giornali di partito altro non è - dice l'esponente centrista - che una forma di sovvenzionamento indiretto ai partiti stessi. E nulla ha a che fare con l'informazione". Galletti ricorda come durante la finanziaria "l'Udc abbia presentato un pacchetto di emendamenti tesi a mettere ordine a questa materia" e come "a parole" siano stati incassati molti consensi", salvo poi "nei fatti" vedere "gli emendamenti tramutati in ordini del giorno, che ora rischiano di rimanere in un cassetto". (ANSA)

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