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Il giornalista Pino Rea (Foto: gonews.it)
Lutto 08 Lug 2020

"È la stampa, bellezza! La stampa! E tu non ci puoi far niente!" Un gruppo di giornalisti e amici ricorda Pino Rea

«Nel lavoro si è tutti "colleghi", ma non sempre amici. È un amico fraterno che ci ha lasciato. Una persona per bene, intellettualmente e materialmente onesta, competente e capace. In anticipo nel capire alcuni aspetti che vent'anni fa si affacciavano, per poi stravolgerla, nella nostra professione».

Nel lavoro si è tutti "colleghi", ma non sempre amici. Amici fraterni. È un amico fraterno che ci ha lasciato, Pino Rea. Una persona per bene, intellettualmente e materialmente onesta, competente e capace. In anticipo nel capire alcuni aspetti che vent'anni fa si affacciavano, per poi stravolgerla, nella nostra professione. Pino non era un "vecchio" presuntuoso perché con i giovani ha speso molto del suo lavoro, giornalistico e sindacale.

Nell'esperienza del Capss portò queste caratteristiche in un momento in cui, nel sindacato e nell'Odg chi voleva cambiare passo e sostanza, non era (da alcuni, spesso urlatori) del tutto ben visto. Con le discussioni, le nottate, le idee è nata quell'amicizia che oggi ci consente di salutarlo certamente come collega e compagno di molte battaglie, ma soprattutto come amico capace di scrivere in modo collettivo pagine indelebili dei nostri ricordi collettivi.

Girod Benoit, Giorgio Macchiavello, Enrico Ferri, Marco Gardenghi, Claudio Caviglia, Ale Costante, Serafino Paternoster, Giovanni Jack Giacomini, Daniele Carlon, Giosè Marzano, Rocco Cerone, Felice Salvati, Raffaele Lorusso, Patrizia Pennella, Marcello Zinola.

Pino Rea 2013: ecco perché era "avanti"
Un intervento per il sito di Articolo21 (qui il link diretto).

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