Le associazioni Confindustria Radio Televisioni – Tv Locali, Aeranti-Corallo e Alpi, in una nota congiunta diffusa venerdì 12 dicembre 2025, «esprimono fortissima preoccupazione e netta contrarietà per l’emendamento governativo alla Legge di Bilancio depositato nella notte, che taglia di 20 milioni di euro all’anno per il triennio 2026-2028 le risorse destinate all’emittenza radiofonica e televisiva locale. La relazione tecnica chiarisce che l’incremento complessivo del Fondo per il pluralismo è ottenuto a vantaggio esclusivo del comparto della carta stampata, mentre le emittenti locali subiscono un taglio strutturale, in un momento già segnato da forti difficoltà economiche e da una concorrenza impari con grandi operatori nazionali e piattaforme globali».
Le associazioni proseguono: «Ancora più grave è la previsione che consente al Presidente del Consiglio dei ministri di rimodulare il riparto del Fondo con decreto, escludendo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, titolare delle competenze sul settore radiotelevisivo locale. Una scelta che introduce instabilità, incertezza e marginalizzazione istituzionale del comparto. Siamo di fronte a una decisione che mette seriamente a rischio la sopravvivenza di centinaia di imprese, migliaia di posti di lavoro e il pluralismo dell’informazione nei territori», dichiarano congiuntamente le Associazioni. Il provvedimento appare inoltre in totale contraddizione con le dichiarazioni rese dal Ministro Adolfo Urso il 29 luglio 2025, quando aveva assicurato la continuità delle risorse per le emittenti locali anche nella prossima Legge di Bilancio».
Confindustria Radio Televisioni – Tv Locali, Aeranti-Corallo e Alpi concludono chiedendo «l’immediata modifica dell’emendamento, il ripristino delle risorse tagliate e il rispetto del ruolo del Mimit, evidenziando che, in assenza di correttivi urgenti entro la scadenza fissata per oggi alle ore 18, le conseguenze per il sistema dell’informazione locale saranno irreversibili». (anc)