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Fieg 03 Lug 2014

Fieg: sì alle informazioni sui giornali delle società quotate

"Ripristinare l'indicazione dell'obbligo di pubblicazione sui quotidiani delle informazioni regolamentate da parte delle società quotate in borsa è necessario per garantire la massima informazione ai risparmiatori". Lo ha detto il Presidente degli editori, Maurizio Costa, illustrando i contenuti dell'audizione della Fieg presso le Commissioni riunite Industria e Beni ambientali del Senato svoltasi oggi nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto legge sulla competitività.

"Ripristinare l'indicazione dell'obbligo di pubblicazione sui quotidiani delle informazioni regolamentate da parte delle società quotate in borsa è necessario per garantire la massima informazione ai risparmiatori". Lo ha detto il Presidente degli editori, Maurizio Costa, illustrando i contenuti dell'audizione della Fieg presso le Commissioni riunite Industria e Beni ambientali del Senato svoltasi oggi nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto legge sulla competitività.

"Le disposizioni del decreto legge, escludendo l'utilizzo della stampa per la pubblicazione di una serie di importanti informazioni delle società quotate, comportano - ha affermato il Presidente degli editori in una nota - una oggettiva compressione della facilità di accesso a notizie importanti per il mondo degli investitori e dei risparmiatori. L'utilizzo di Internet può costituire una modalità aggiuntiva, non sostitutiva, alla pubblicazione delle informazioni sulla carta stampata, perché non è possibile escludere dalla possibilità di ricevere informazioni sulle società quotate in borsa quasi il 70% della popolazione adulta, quella che - secondo una recente indagine Agcom - non utilizza Internet per informarsi sui fatti nazionali".
Chiediamo che il Parlamento ribadisca - ha concluso Costa - quanto già sostenuto nel 2009 quando la Consob pensò di trasferire gli avvisi delle società quotate solo su Internet.
Allora, Senato e Camera chiesero e ottennero la reintroduzione dell'obbligatorietà della pubblicazione sui quotidiani, sostenendo l'opportunità di "affiancare entrambi i canali informativi (carta stampata e web), senza privilegiare l'uno a discapito dell'altro, al fine di rendere quanto più ampia l'informazione dei risparmiatori". (ROMA, 3 LUGLIO - ANSA)

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