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Gazzetta del Mezzogiorno, firmato l'accordo per prolungare la cassa integrazione (Foto: ImagoEconomica)
Editoria 08 Gen 2024

Gazzetta del Mezzogiorno, firmato l'accordo per il prolungamento della cassa integrazione

L'intesa siglata, dopo mesi di confronto, da Fnsi, con Assostampa Puglia, Assostampa Basilicata e Cdr, e la società  editrice Edime ha chiuso di fatto la procedura di licenziamento collettivo di 46 giornalisti. Il sindacato: «Resta il timore per il futuro del quotidiano e la copertura dell'informazione nelle due regioni».

La Fnsi, le Associazioni stampa di Puglia e Basilicata e il Comitato di redazione hanno firmato al ministero del Lavoro l'accordo per il prolungamento della cassa integrazione alla Gazzetta del Mezzogiorno. L'intesa con Edime, la società che edita il giornale, ha chiuso di fatto la procedura di licenziamento collettivo di 46 giornalisti che era stata annunciata il 27 ottobre.

È stato concordato che fino al 31 dicembre 2024 saranno posti in cassa integrazione a zero ore un numero massimo di 46 giornalisti (di cui 10 articoli 1, 22 articoli 36 e 11 tra articoli 2 e 12) occupati nelle sedi di Bari, Potenza, Taranto, Lecce, Andria e Foggia. Inoltre, 4 colleghi potranno essere prepensionati.

La vertenza si è conclusa dopo mesi di confronto che hanno visto la Fnsi al tavolo delle trattative, insieme con le Associazioni stampa regionali e il Comitato di redazione, e non altri sindacati che in questi giorni stanno commentando sui siti internet e sui social l'esito del confronto, nonostante non siano mai stati coinvolti (perché non legittimati ad esserlo) e non conoscano neanche lontanamente quanto successo.

La Fnsi esprime soddisfazione per avere evitato i licenziamenti, anche se resta il timore per il futuro della Gazzetta del Mezzogiorno: la proprietà ha infatti deciso di chiudere tutte le redazioni provinciali, accentrando i giornalisti a Bari, eliminando la propria presenza in Basilicata (nonostante sia stato chiesto di mantenere un presidio a Potenza) e mandando in edicola un'unica edizione, limitando quindi l'offerta informativa nelle due regioni. Tradotto: si taglia, non si investe per cercare un rilancio e non si ha chiarezza di cosa succederà tra un anno al termine del piano di crisi.

Un piano cui Fnsi e Associazioni di stampa guardano con preoccupazione per le pesanti ricadute che si potrebbero avere sulla diffusione e sulla raccolta pubblicitaria, mettendo così a rischio la tenuta futura di tutto il giornale ed eliminando la copertura dell'informazione in due regioni del Sud Italia.

Nelle prossime settimane sono in programma nuovi incontri esclusivamente tra le Associazioni stampa regionali e la proprietà con le task force della Regione Puglia e della Regione Basilicata: l'obiettivo è recuperare a tempo pieno parte dei colleghi ora posti in cassa integrazione a zero ore, anche alla luce degli impegni assunti dall'azienda e dalla direzione del giornale. In quell'occasione sarà ribadita la necessità di recuperare professionalità ora a zero ore tramite la rotazione della cig e di proseguire nel recupero tramite novazione contrattuale degli articoli 36. Il tutto anche considerati i contributi pubblici previsti dal Dipartimento per l'Editoria di Palazzo Chigi di cui Edime beneficerà nel 2024.

@fnsisocial

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