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Parlamento 11 Mag 2010

Intercettazioni, Fnsi: “Dura opposizione al ddl, copriremo chi disobbedirà. Pronti ad aggirare la norma se verrà approvata” Il ministro Alfano: “Testo migliorabile ma la legge a giugno” Natale: "Non condividiamo una

''Saremo in trincea contro il ddl sulle intercettazioni che vuole impedire la cronaca giudiziaria''. Lo ha detto il segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi) Franco Siddi, nel corso della presentazione del libro 'Don Vito' scritto da Massimo Ciancimino e Francesco La Licata.''Nel caso la norma venisse approvata - ha annunciato Siddi - siamo pronti ad aggirarla attraverso siti internazionali, libri ed altro: le notizie non possono essere oscurate nel mondo moderno e aiuteremo i colleghi a farle venir fuori in qualsiasi modo''.

''Saremo in trincea contro il ddl sulle intercettazioni che vuole impedire la cronaca giudiziaria''. Lo ha detto il segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi) Franco Siddi, nel corso della presentazione del libro 'Don Vito' scritto da Massimo Ciancimino e Francesco La Licata.
''Nel caso la norma venisse approvata - ha annunciato Siddi - siamo pronti ad aggirarla attraverso siti internazionali, libri ed altro: le notizie non possono essere oscurate nel mondo moderno e aiuteremo i colleghi a farle venir fuori in qualsiasi modo''.

Da parte sua, il presidente della Fnsi, Roberto Natale, ha parlato di ''battaglia totale e frontale contro il provvedimento, se necessario arrivando anche allo sciopero. Garantiremo inoltre totale copertura a chi vuole fare disobbedienza che è professionale e civile insieme. Ci saranno infine - ha aggiunto - ricorsi alla Corte Costituzionale ed alla Corte europea dei diritti umani''. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: FNSI, IN TRINCEA CONTRO DDL, PRONTI A SCIOPERO = (AGI) - Roma, 11 mag. - "In trincea" contro il ddl. E pronti, se serve, a "scendere in sciopero". La Federazione nazionale della stampa ribadisce la sua ferra opposizione alle nuove norme sulle intercettazioni, attualmente al vaglio della commissione Giustizia del Senato. "Saremo in trincea - ha promesso il segretario generale, Franco Siddi, intervenuto alla presentazione di "Don Vito", il libro scritto per Feltrinelli da Massimo Cancimino e Francesco La Licata - contro un testo di legge che vuole impedire la cronaca giudiziaria: e se sara' approvato, lo aggireremo, con i libri, con i siti internazionali, perche' le notizie al tempo moderno non possono essere oscurate, aiuteremo i colleghi a farle venire fuori". "Il giornalismo libero - ha ricordato Siddi - non puo' subire alcuna censura, e deve vincere anche le tentazioni di autocensura che talvolta colgono in modo quasi naturale ciascuno di noi per colpa delle minacce, delle valutazioni della conseguenze che puo' avere una certa notiza, di quel direttore che ha paura o e' addirittura scontento del giornalista che gli porta una notizia". " C'e' chi pensa che la liberta' di informazione sia troppa - ha polemizzato Robero Natale, presidente della Fnsi - noi pensiamo invece che sia troppo poca, e lo steso vale per l'informazione sulla mafia: quando grandi istituti internazionali stilano certe classifiche sulla liberta' di stampa, tra i parametri valutativi entrano anche la diffusione della criminalita' organizzata e le minacce e le intimidazioni di cui sono vittime i colleghi". C'e' chi pensa che chi informa, chi fa fiction, chi fa cinema sulla mafia stia sporcando l'Italia, noi la pensiamo in maniera radicalmente opposta. Non condividiamo una sola parola di quelle dette da Emilio Fede su Saviano, non puo' passare l'idea che chi parla di certi temi lo fa per farsi pubblicita', noi crediamo che anche grazie al lavoro di Saviano e di tanti altri colleghi coraggiosi si sia potuto rompere un silenzio che pesava". "Quanti passaggi televisivi ha avuto il libro di Ciancimino - chiede il presidente del sindacato -? Uno solo, a 'Il caffe'' di Corradino Mineo, che e' stato chiuso... Siamo noi che siamo sospettosi o c'e' una cappa che grava sul sistema dell'informazione?". Quanto al ddl sulle intercettazioni, "ce lo hanno spiegato tanti magistrati, non e' vero che le intercettazioni su fatti di mafia e di criminalita' organizzata potranno andare avanti, la verita' e' che il 60% delle indagini di mafia partono da intercettazioni decise per fatti di natura diversa. Sara' una delle 100 motivazioni nella battaglia che il sindacato fara' in modo frontale, se necessario arrivando allo sciopero come tre anni fa. E se questo testo sciagurato dovesse essere approvato, garantiremo copertura ai giornalisti che faranno disobbedienza morale e civile, ricorreremo alla Corte costituzionale e alla Corte europea di Strasburgo che si e' gia' pronunciata in modo chiaro sul diritto di cronaca. Quello che ci conforta e' che larga parte dell'opinione pubblica ha capito il nesso tra l'attacco alla magistratura, il nostro dovere di informare e il diritto dei cittadini ad essere informati e non spettatori di una repubblica a reti unificate".(AGI)

ALFANO, DDL MIGLIORABILE MA LEGGE A GIUGNO
All'indomani dell'emendamento, presentato dal relatore Roberto Centaro, che modifica la cosiddetta norma 'D'Addario' al ddl intercettazioni, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, auspica che ''si vada oltre gli ideologismi e il muro contro muro'': ''Se in concreto - aggiunge il Guardasigilli conversando con i giornalisti al Senato - c'è spazio per migliorare il testo, siamo pronti a farlo, purché tenga fermo il principio previsto dall'art.15 della Costituzione sul diritto del cittadino alla privacy''.
Obiettivo del governo, in ogni caso, è che ''alla Camera l'iter sia breve e che ci consegni per giugno la legge'' sulle intercettazioni. ''Siamo una coalizione composta da persone ragionevoli e concrete - sottolinea Alfano - e dunque se nel concreto c'è la possibilità di migliorare il testo, come abbiamo dimostrato nei quasi due anni di percorso parlamentare di questo ddl, noi siamo pronti a migliorarlo''.
Il principio irrinunciabile, però, resta quello della tutela del diritto dei cittadini alla propria privacy, secondo quanto previsto dall'art.15 della Costituzione, che - secondo Alfano - sino ad oggi ''non ha trovato spazio'' rispetto agli altri due articoli con i quali invece va ''posto in equilibrio'', vale a dire il diritto di cronaca (art.21) e il dovere alle indagini (art.112).
Sui tempi di approvazione del ddl, Alfano sottolinea ''la commissione Giustizia del Senato sta lavorando, la conferenza dei capigruppo dovrà determinare la calendarizzazione per l'aula e dunque - conclude - confidiamo, anche alla luce dei giudizi positivi espressi da tanti deputati riguardo al corso parlamentare al Senato del ddl, che alla Camera ci possa essere un iter breve, che ci consegni entro giugno questo provvedimento come legge dello Stato''. (ANSA)

SIDDI, CLIMA DI PAURA CHE PORTA AD AUTOCENSURA

ROMA, 12 MAGGIO - "Si sta creando un clima che impaurisce e che porta all'autocensura su certi temi, si pensa che sia meglio non parlarne perché sono scomodi e possono creare grane": lo ha denunciato il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, parlando del ddl sulle intercettazioni e dell'appello congiunto Fnsi-Fieg di cui oggi "pochi giornali danno notizia".

Siddi, che interveniva a una conferenza stampa presso Fnsi di presentazione della Marcia per la pace Perugia-Assisi, ha aggiunto che "il clima, prima ancora che le leggi, è pesante" e ha esortato a "rendere l'aria più respirabile" facendointravvedere anche la possibilità di un ricorso alla Corte di Strasburgo. "Questa legge non riguarda solo le intercettazioni ma riguarda tutti gli atti giudiziari" ha precisato, ricordando il motto "dovere di informare, diritto di sapere".

"L'informazione non è di proprietà dei giornalisti né degli editori né di nessuno, è di proprietà dei cittadini -ha detto ancora Siddi - e sicuramente ne serve di più, non di meno". (ANSA)

@fnsisocial

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