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Parlamento 13 Mag 2010

Intercettazioni, il senatore del Pd Gianrico Carofiglio: “A rischio le indagini di mafia. Non si faranno più quelle su corruzione e colletti bianchi”

Se il ddl intercettazioni diventerà legge dello Stato ''saranno a rischio le indagini di mafia e non si potranno più fare quelle che riguardano la corruzione e i colletti bianchi''. A lanciare l'allarme è il senatore del Pd Gianrico Carofiglio, componente della commissione Giustizia del Senato.

Se il ddl intercettazioni diventerà legge dello Stato ''saranno a rischio le indagini di mafia e non si potranno più fare quelle che riguardano la corruzione e i colletti bianchi''. A lanciare l'allarme è il senatore del Pd Gianrico Carofiglio, componente della commissione Giustizia del Senato.

''Evidentemente - avverte Carofiglio - non si è ancora compresa bene la reale portata del provvedimento, soprattutto per quanto riguarda il nuovo emendamento del governo che riscrive la procedura dell'autorizzazione per le intercettazioni. L'opinione pubblica non sembra aver capito quanto tutto questo riguarderà anche le indagini di mafia. E allora vi faccio un esempio: se un collaboratore di giustizia avverte il magistrato che tra una mezz'ora, a quella determinata utenza telefonica, parlerà un boss della mafia, lui non potrà più predisporre un'intercettazione. E sapete perché? Perché prima il Pm dovrà svolgere un'indagine sul collaboratore per sapere se può essere considerato o meno attendibile. E per farlo gli serviranno dei riscontri oggettivi. Il che significa che non riuscirà comunque a controllare quella comunicazione e che gli servirà un'infinità di tempo. Quindi l'intercettazione non si farà''.

''La decisione del governo di inserire tra gli elementi che dovranno essere valutati insieme ai 'gravi indizi di reato' anche l'obbligo di applicare le disposizioni previste per la valutazione della prova (il riferimento è all'articolo 192 del codice di procedura penale commi 3 e 4) ostacoleranno di fatto le indagini di mafia ed impediranno quelle sui colletti bianchi e la corruzione'', sottolinea il senatore del Pd.

''Se, infatti, è giusto considerare l'attendibilità di un collaboratore di giustizia ai fini di assumere le sue dichiarazioni come prova in una procedimento – osserva Carofiglio - è assurdo doverlo fare solo per poter chiedere di intercettare una determinata utenza''.

''Il fatto è che i giornalisti non potranno più scrivere nulla delle indagini - conclude il parlamentare - non solo perché ci sarà una norma, sempre di questo ddl, che glielo impedirà, ma anche perché non ci sarà più nulla da scrivere visto che le indagini non si potranno più fare''. (ANSA)

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