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Lutto 18 Ago 2010

La morte di Cossiga, Siddi: "Fu propulsore della seconda Repubblica e paladino della libertà di stampa"

Politicamente un protagonista della vita italiana degli ultimi 60 anni, e in particolare un propulsore della nascita della seconda Repubblica. Professionalmente (era giornalista pure lui, sia pure di fresca data, iscritto come pubblicista dal 20 ottobre 2003 e socio onorario dell'Associazione stampa sarda) un paladino della liberta' di stampa. E' in questa sua duplice veste che il segretario nazionale dell'Fnsi, Franco Siddi ama ricordare il presidente emerito Francesco Cossiga, morto nei giorni scorsi a Roma  

Politicamente un protagonista della vita italiana degli ultimi 60 anni, e in particolare un propulsore della nascita della seconda Repubblica. Professionalmente (era giornalista pure lui, sia pure di fresca data, iscritto come pubblicista dal 20 ottobre 2003 e socio onorario dell'Associazione stampa sarda) un paladino della liberta' di stampa. E' in questa sua duplice veste che il segretario nazionale dell'Fnsi, Franco Siddi ama ricordare il presidente emerito Francesco Cossiga, morto nei giorni scorsi a Roma

 

"Con lui scompare il vero protagonista della costruzione della seconda Repubblica, un'opera che lo ha visto attore assoluto nella certificazione della chiusura di un ciclo storico, quello della prima Repubblica, e propulsore dell'apertura della seconda Repubblica, che resta incompiuta, non solo per lui - sottolinea Siddi -. Aveva capito come bisognasse chiudere i conti anche in Italia, dopo la caduta del muro di Berlino, con la prima fase storica del dopoguerra. E non esito' per questo a ricorre anche al celebre piccone, che tante controversie scateno'. Fu una figura protagonista della politica italiana degli ultimi 60 anni, dal versante cattolico sardo, alla rivolta dei giovani turchi, alla vita nelle istituzioni, da rigoroso anticomunista a fervente testimone del dialogo tra culture politiche, a cui portava il suo spirito liberale. Non bisogna dimenticare come lui fu l'uomo del dialogo ai tempi ad esempio della battaglia sul divorzio o sul patto Atlantico''.
''Contemporaneamente non posso non ricordare la figura di Cossiga anche dal versante dell'impegno primario del giornalismo per la liberta' di stampa, che ha sempre trovato in Cossiga una fonte di impegno, una personalita' da raccontare e criticare, e da cui essere criticati, ma sempre nel riconoscimento del ruolo essenziale della liberta' di stampa - prosegue Siddi -. Ricordo tre anni fa quando venne da noi,nel nostro salone della Fnsi a sostenerci nella battaglia per la modifica dell'allora ddl Mastella sulle intercettazioni. In quella occasione ci disse una cosa su tutte: 'Dovete rivendicare, queste le sue parole, il vostro diritto di non andare d'accordo con i poteri, ed ai poteri di non essere d'accordo con voi, perche' quando invece accade che i poteri sono contenti della stampa vuol dire che qualche cosa non va sul piano della liberta'. Non c'e' liberta' di stampa la' dove non vi e' sacralita' del fatto, perche' e' contro la deontologia del giornalismo affermare cio' che non e' o negare quello che c'e'''. /ASCA)

DAL 2003 COSSIGA ERA ANCHE GIORNALISTA
SIDDI: "ORGOGLIOSO DELLA SUA TESSERA"

Francesco Cossiga fu anche giornalista, orgoglioso della sua tessera, datata 20 ottobre 2003, ed in particolare del fatto che il documento riportasse per intero il suo nome, Francesco Maurizio Cossiga. Un vezzo tra i tanti, ma un particolare di cui il presidente emerito si compiaceva moltissimo. A ricordarlo e' il segretario nazionale della Federazione nazionale della stampa (Fnsi), Franco Siddi.
''Ricordo perfettamente quando venne all'inaugurazione della nostra sede a Cagliari. Fece il discorso inaugurale e noi gli riconoscemmo anche l'iscrizione come socio onorario della Stampa sarda. Lui era giornalista pubblicista dal 2 luglio 2003 e ne era orgogliosissimo. Tra le varie lauree honoris causa che gli sono state riconosciute ne ricevette una anche in giornalismo, dall'Universita' di Sassari. Tra l'altro non fece mai mancare il suo sostegno specie sul fronte della liberta' di stampa, in particolare in occasione del ddl Mastella sulle intercettazioni'' rievoca Siddi, sardo anch'egli, sia pure cagliaritano. ''Professionalmente provengo pero' dalla Nuova Sardegna di Sassari - precisa Siddi puntiglioso - che tra l'altro, come lo stesso Cossiga amava ricordare, ebbe la sua prima sede in uno stabile di proprieta' della famiglia del presidente emerito''. (ASCA)

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