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Appuntamenti 06 Ago 2007

"La normalità che uccide. La Cpo/Fnsi in memoria di Anna Politkovskaja" Il 6 ottobre a Milano una manifestazione alla vigilia del primo anniversario della morte ed un appello per non dimenticare

Si terrà il 6 ottobre, col patrocinio dell'Ordine della Lombardia e di Articolo21, presso il Circolo della stampa di Milano, una giornata in memoria di Anna Politkovskaja, la collega russa assassinata dopo i suoi "fastidiosi" reportage sulla Cecenia, sulla strage di Groznij, sulla nuova nomenklatura.

Si terrà il 6 ottobre, col patrocinio dell'Ordine della Lombardia e di Articolo21, presso il Circolo della stampa di Milano, una giornata in memoria di Anna Politkovskaja, la collega russa assassinata dopo i suoi "fastidiosi" reportage sulla Cecenia, sulla strage di Groznij, sulla nuova nomenklatura.

La Cpo/Fnsi intende continuare a contribuire a mantenere viva la memoria di Anna e delle molte e dei molti che come lei hanno pagato per quella che dovrebbe essere la "normalità" professionale: testimoniare direttamente e senza censure i fatti. E su questo "fatto" abbiamo preso posizione in diversi momenti pubblici, ultimo dei quali la tre giorni di "Usciamo dal silenzio", entro la rassegna milanese "Da vicino nessuno è normale", culminata il 23 giugno 2007 con la lettura dal palco (Ottavia Piccolo) di brani di reportage, lettere e diari della Politkovskaja. Per questo la Cpo/Fnsi ha aderito alla manifestazione che si terrà ad ottobre alla vigilia del primo anniversario della morte. Le colleghe ed i colleghi che a titolo personale volessero aderire all'appello possono mandare un messaggio, con nome, cognome e città a: 7ottobre2007@gmail.com. testo dell'appello : "PER NON DIMENTICARE ANNA POLITKOVSKAJA" Il 7 ottobre sarà un anno che Anna Politkovskaja è stata uccisa sul portone di casa sua a Mosca. Chi, a volto scoperto, le ha sparato quattro colpi di pistola è ancora impunito, così come quanti hanno ordinato di far fuoco sulla più coraggiosa giornalista che la Russia ricordi. Anna in patria era sconosciuta, come ha opportunamente (e delicatamente) ricordato il presidente Putin poche ore dopo l’esecuzione. Lì infatti i libri di Anna sulla Cecenia e sull’involuzione democratica russa faticavano a esser pubblicati. La libertà di stampa è minacciata in Russia da quando il Cremlino è guidato da un ex tenente colonnello del Kgb. Eppure, malgrado minacce e avvelenamenti, Anna non aveva voluto abbandonare la sua terra, la sua Russia. I suoi coraggiosi reportage sulle violazioni dei diritti umani a Groznj come a Mosca erano noti in Occidente. Ma nessun rappresentante dell’Unione europea si è sentito in dovere di partecipare ai suoi funerali. Nessun capo di Stato. Nessun premier del mondo che parla di esportare la libertà. Se la politica è stata disattenta (partecipe invece alla gara per pagare il gas russo qualche spicciolo in meno), il mondo della cultura non può dimenticare Anna Politkovskaja. Chiediamo quindi che, in tutta Europa, giornali, teatri, filarmoniche, orchestre o singoli artisti organizzino per il 7 ottobre 2007 iniziative per ricordare Anna. Per dire a chi l’ha fatta uccidere: noi non dimentichiamo!

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