CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
La giornalista Marilù Mastrogiovanni (Foto: iltaccoditalia.info)
Sentenze 14 Gen 2025

Marilù Mastrogiovanni non diffamò gli amministratori di Casarano: assoluzione confermata in appello

Riconosciuta in giudizio la veridicità di quanto la giornalista, direttrice del giornale online Il Tacco d'Italia, aveva scritto nelle sue inchieste sulla gestione dei rifiuti nel basso Salento. La segretaria generale Fnsi, Alessandra Costante: «Vicenda che dimostra ancora una volta come le querele temerarie siano un problema del mondo dell'informazione. Sono bavagli che la politica sta difendendo a scapito dei cittadini».

«Sono felice per la vittoria di Marilù Mastrogiovanni e di aver trovato un giudice a Berlino. Questa vicenda dimostra ancora una volta come le querele temerarie siano un problema reale e concreto del mondo dell'informazione. Sono bavagli all'informazione che la politica sta difendendo a scapito dei cittadini». Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, commenta così, martedì 14 gennaio 2025, la sentenza con cui la corte d'Appello di Lecce (presidente del collegio giudicante giudice Domenico Toni; relatrice giudice Antonia Martalò) ha confermato l'assoluzione della giornalista Marilù Mastrogiovanni, difesa dall'avvocato Roberto Eustachio Sisto dello studio FPS di Bari.

Con le sue inchieste sulla malagestione dei rifiuti nel basso Salento la giornalista, direttrice del giornale online Il Tacco d'Italia non ha quindi diffamato né l'allora sindaco di Casarano (in provincia di Lecce) Gianni Stefano, né Luigi Loris Stefano, all'epoca consigliere comunale.

«Sono soddisfatta che la correttezza e il valore del mio lavoro giornalistico sia stato riconosciuto anche nella sentenza di secondo grado, ribadendo di fatto la necessità di garantire il diritto e la libertà di manifestazione del pensiero e il diritto di critica e di cronaca», dice Mastrogiovanni, al cui fianco la Federazione nazionale della Stampa italiana si era costituita parte civile con l'avvocato Sisto.

«Sono grata alla Fnsi e al mio avvocato Roberto Eustachio Sisto - prosegue la giornalista - per avermi sostenuta credendo in me fin dall'inizio di questa vicenda scandalosa, iniziata con il sequestro del mio giornale. Questa sentenza non mi ha strappato nemmeno un sorriso, perché non è più sostenibile, per la tenuta del sistema democratico, che in Italia i giornalisti possano essere il bersaglio di minacce e querele temerarie che altro non sono che bavagli istituzionalizzati».

La Corte ha anche condannato Luigi Loris Stefano a risarcire Mastrogiovanni con 7.500 euro, ai quali si sommano 2.500 euro a testa per la cooperativa Idea Dinamica, editrice del Tacco d'Italia, e per la Fnsi, oltre al pagamento delle spese processuali.

AGGIORNAMENTO DEL 27 GENNAIO 2025
Su richiesta del signor Gianni Stefano, pur non riguardando strettamente gli articoli di inchiesta in questione, annotiamo per completezza che l'appello proposto dalla giornalista Mastrogiovanni nei confronti dell'ex sindaco di Casarano è stato respinto con conseguente rifusione di euro 1.500 per le spese legali sostenute da quest'ultimo.

In merito alla riferita condanna della giornalista alla rifusione delle spese sostenute dall'ex sindaco, va precisato che Mastrogiovanni aveva presentato autonomo appello avverso la pronuncia assolutoria nei confronti del sig. Gianni Stefano, imputato ex art.595 comma 3 c.p. (Diffamazione, ndr), nella quale il giudice aveva ritenuto che la frase allo stesso addebitata, ovvero l'invito a stoppare in qualsiasi modo il lavoro della giornalista impegnata nella lotta alla mafia, «non appare ledere in alcun modo la reputazione della medesima. Anzi, soprattutto ove non si ometta di considerare la sottile carica intimidatoria ed istigatrice oggettivamente insita in tale espressione, essa potrebbe finire per rappresentare un implicito riconoscimento in favore della incisività dell'attività di indagine della destinataria».

@fnsisocial

Articoli correlati