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Emittenza locale 02 Dic 2011

Per l’emittenza locale allarme rosso decine e decine di televisioni rischiano il blocco

“Anche per l’emittenza locale è allarme rosso. Decine di televisioni non solo rischiano di non poter più trasmettere per la dissennata politica di assegnazione delle frequenze ma anche di essere private delle risorse per assicurare l’indispensabile attività di informazione locale professionalmente qualificata. Tutti i nodi vengono al pettine in questa fase di straordinaria emergenza e appare indispensabile che anche questo tema sia messo nell’agenda politica e delle istituzioni.

“Anche per l’emittenza locale è allarme rosso. Decine di televisioni non solo rischiano di non poter più trasmettere per la dissennata politica di assegnazione delle frequenze ma anche di essere private delle risorse per assicurare l’indispensabile attività di informazione locale professionalmente qualificata. Tutti i nodi vengono al pettine in questa fase di straordinaria emergenza e appare indispensabile che anche questo tema sia messo nell’agenda politica e delle istituzioni.

E’ il richiamo che fa la Giunta Esecutiva della Fnsi, la quale ha esaminato la situazione di crisi che interessa il settore dell'emittenza radiotelevisiva locale. Alla crisi economica del Paese, che determina un crollo delle risorse pubblicitarie già depauperate dalle politiche di dumping attuate dalle emittenti nazionali, infatti, si sono aggiunti gli effetti di norme legate al passaggio al digitale terrestre fortemente penalizzanti. L'assegnazione di frequenze alla telefonia mobile e la destinazione di altre al beauty contest tra le emittenti nazionali hanno ridotto lo spettro trasmissivo destinato all'ambito locale, in violazione delle norme che destinavano a quest'ultimo un terzo delle frequenze. In questa situazione già drammatica sono stati, inoltre, tagliati i fondi previsti per il settore, anche con effetti retroattivi che vanno a colpire bilanci societari già chiusi, a fronte di attività svolte anche tenendo conto degli introiti originariamente assicurati.
La Giunta della Fnsi, insieme alla consulta delle Associazioni Regionali di Stampa, chiede al Governo di intervenire al più presto ripristinando un modello equilibrato fautore di sviluppo, tecnologico e occupazionale, evitando così di costringere alla chiusura centinaia di aziende che oggi garantiscono un fondamentale pluralismo informativo sul territorio e duemila posti di lavoro giornalistico”. COMUNICATO DELL’ASSOTAMPA PUGLIA

Si è svolto a Bari, nella sede dell’Assostampa di Puglia, un incontro per discutere le problematiche dell’emittenza radiotelevisiva locale e dei giornali editi da cooperative di giornalisti. All’incontro, promosso dall’Assostampa di Puglia, hanno partecipato il presidente del consiglio regionale Onofrio Introna; i parlamentari Antonio Distaso, Luigi D’Ambrosio Lettieri , Simeone Di Cagno Abbrescia, Cinzia Capano, Alberto Tedesco, Pierfelice Zazzera; i consiglieri regionali Antonio Decaro, Ruggiero Mennea, Franco Pastore, Rocco Palese, Massimo Cassano, Domi Lanzilotta, Giammarco Surico, Michele Losappio, Angelo Disabato e Franco Damone. Hanno aderito all’iniziativa, inoltre, i parlamentari Francesco Boccia, Dario Ginefra, Giovanni Procacci, Giusi Servodio, Francesco Paolo Sisto e l’assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli.
Il  presidente di Assostampa di Puglia,  Raffaele Lorusso, ha illustrato il difficile momento che stanno attraversano l’emittenza privata locale e il settore dell’editoria nel suo complesso, con numerose imprese editoriali in ginocchio sia per la  crisi economica generale sia per i tagli progressivi dei contributi pubblici per l’editoria e per l’emittenza radiotelevisiva locale. In quest’ultimo settore numerosi giornalisti sono da mesi in cassa integrazione in deroga. Una situazione che potrebbe peggiorare con il passaggio al digitale terrestre che, come avvenuto in altre regioni, farà crollare ulteriormente la raccolta pubblicitaria, riducendo gli spazi di mercato per le realtà più piccole. Drammatica la situazione dei giornali editi da cooperative di giornalisti, come Corriere del Giorno di Puglia e Basilicata, Barisera e Puglia, che hanno problemi nella corresponsione degli stipendi, fermi in alcuni casi ai primi mesi del 2011.
Per  l’Associazione della Stampa di Puglia occorre intervenire con una legge di sistema che garantisca l’emittenza privata e difenda i posti di lavoro di giornalisti, tecnici e personale delle tv locali, riconoscendo all’emittenza locale le risorse che le dovrebbero essere assegnate per legge. E’ poi necessaria una legge nazionale di riforma di contributi e provvidenze che premi chi crea posti di lavoro e che preveda misure idonee ad isolare dal sistema quelli che violano le norme o aggirano le regole. Per il sindacato dei giornalisti è inoltre ineludibile l’introduzione di tetti alla raccolta pubblicitaria televisiva, così come avviene negli altri Paesi europei. 
L’invito del presidente Lorusso è stato accolto favorevolmente.
Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, ha avanzato l’ipotesi di “istituire un tavolo bipartisan per elaborare nuove misure di sostegno al comparto editoriale pugliese”. Il consigliere Lanzilotta ha proposto di prevedere una serie di “sgravi fiscali per le cooperative editoriali ed anche per le imprese che investono in pubblicità”.
Per il senatore Tedesco è indispensabile intervenire per effettuare un “disboscamento vero dell’attuale sistema di sostegno delle iniziative editoriali, eliminando dal sistema tutti coloro che beneficiano di contributi senza averne i requisiti”.
Il senatore D’Ambrosio Lettieri proporrà invece una mozione parlamentare affinché “vengano distribuiti, così come previsto dalla normativa, alle emittenti televisive, i contributi derivanti dal pagamento del canone Rai”. D’Ambrosio Lettieri non ha escluso un esposto alla magistratura per far luce sul sistema che ha consentito di accedere alle provvidenze pubbliche a tante aziende che non ne avevano i requisiti.
Per l’onorevole Capano è invece necessario “intervenire subito per rivedere il Patto di stabilità che vincola i pagamenti degli enti pubblici, penalizzando anche le imprese editoriali”.
L’onorevole Zazzera ha sottolineato come sia ineludibile “un’azione di pulizia per eliminare chi edita giornali fantasma” e “riformare le professioni, cancellando gli ordini”.
Parlamentari, consiglieri e Assostampa hanno condiviso la necessità di intervenire in maniera rapida e condivisa, con proposte per affrontare la crisi del sistema dell’informazione in Puglia. 

ORDINE DEL GIORNO
La Giunta esecutiva dell’Associazione della Stampa di Puglia, riunita alla presenza dei parlamentari e dei consiglieri regionali pugliesi, preso atto della grave situazione economica che investe il settore dell’editoria e dell’emittenza televisiva locale chiede ai propri rappresentanti istituzionali di farsi promotori, presso il governo nazionale e regionale, di misure idonee ad arginare la grave crisi che colpisce le aziende editoriali, con contraccolpi pesanti sul mercato del lavoro. Inoltre, sollecita l’avvio di riforme strutturali per far sì che l’accesso al sistema dei contributi pubblici sia regolato da criteri di rigore e trasparenza, che privilegino esclusivamente le aziende che creano occupazione effettiva, reale e regolare e tengano conto della loro presenza sul mercato.
In una fase di pesante contrazione delle risorse finanziarie, è altresì auspicabile che le forze politiche utilizzino i fondi del finanziamento pubblico ai partiti facendosi carico per intero dei giornali di partito, liberando così le poche risorse disponibili del fondo per l’editoria a favore dei giornali editi da cooperative di giornalisti.
Eguale rigore è necessario nel sistema dell’emittenza radiotelevisiva locale, fortemente penalizzato da scelte che nel corso degli anni hanno privilegiato l’emittenza nazionale attraverso l’esproprio delle frequenze di maggiore qualità, il taglio progressivo dei contributi pubblici previsti dalla legge 422/93 e il mancato riequilibrio del mercato pubblicitario. A tal proposito, il sindacato dei giornalisti pugliesi auspica che siano introdotti tetti alla raccolta pubblicitaria, ispirandosi ai modelli in vigore nelle altre democrazie occidentali.
Accogliendo la proposta dei rappresentanti istituzionali, l’Assostampa di Puglia intende avviare un tavolo tecnico per lavorare alla stesura di proposte di riforma complessiva del sistema che possano tradursi in iniziative parlamentari. Il sindacato dei giornalisti pugliesi ritiene tali interventi normativi prioritari e inderogabili perché sono in gioco non soltanto la sopravvivenza di numerose realtà editoriali e migliaia di posti di lavoro, ma anche lo stesso pluralismo dell’informazione.
Bari, 2 dicembre 2011

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