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Parlamento 11 Feb 2009

Prepensionamenti estesi ai periodici: via libera dal Senato Fnsi: "Grande risultato di equità sociale, ora il contratto" Camporese: "Un positivo ulteriore elemento di tutela" Fieg: "Importante segnale per il settore"

Il Senato, con voto di fiducia per la conversione in legge del cosiddetto decreto Milleproroghe, ha approvato un emendamento alla legge 416/81 in tema di prepensionamenti a seguito di stati di crisi di aziende editoriali. La norma, che ora passa al vaglio della Camera, prevede l’aumento da 10 a 20 milioni annui di stanziamento da parte dello Stato per i costi previdenziali derivanti da pensionamento anticipato, per un massimo di sette annualità, e l’estensione ai periodici dell’ammortizzatore sociale fino ad oggi limitato ai quotidiani e alle agenzie di stampa a diffusione nazionale

Il Senato, con voto di fiducia per la conversione in legge del cosiddetto decreto Milleproroghe, ha approvato un emendamento alla legge 416/81 in tema di prepensionamenti a seguito di stati di crisi di aziende editoriali. La norma, che ora passa al vaglio della Camera, prevede l’aumento da 10 a 20 milioni annui di stanziamento da parte dello Stato per i costi previdenziali derivanti da pensionamento anticipato, per un massimo di sette annualità, e l’estensione ai periodici dell’ammortizzatore sociale fino ad oggi limitato ai quotidiani e alle agenzie di stampa a diffusione nazionale

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “Il maxi-emendamento al decreto 'milleproroghe' approvato dal Senato che estende ai periodici 'intervento dello Stato per i prepensionamenti di giornalisti legati a stati di crisi e riorganizzazioni rappresenta il secondo grande risultato, in termini di equità sociale, che il sindacato dei giornalisti, con la dirigenza dell’Inpgi e nel confronto con la Fieg, ha ottenuto in tempi ravvicinati. Questo è un passaggio rilevante per realizzare un sistema di ammortizzatori sociali omogeneo per la categoria dei giornalisti e che può impedire al nostro istituto previdenziale pericolose emorragie finanziarie. Il maxi-emendamento approvato però non risolve tutte le questioni dell’editoria del nostro Paese. Ci sono ancora altri nodi da sciogliere. Importante ora sarà la definizione del disegno di legge di riforma del settore che dovrà mettere al riparo l’informazione nel nostro Paese per i prossimi anni attraverso politiche di contenimento degli effetti della crisi e l'impostazione di importanti progetti di rilancio e sviluppo industriale e dell'occupazione nel comparto. Il Sindacato dei giornalisti ringrazia il sottosegretario all'editoria Bonaiuti e il direttore generale del Dipartimento Masi per aver profuso un grande impegno individuando in poco tempo il secondo strumento, dopo quello realizzato per i prepensionamenti nei quotidiani, di tutela sociale per la categoria dei giornalisti. Naturalmente per la Fnsi è indispensabile che anche gli editori facciano la loro parte concorrendo a ricostruire tutti i pilastri che devono regolare il sistema, a partire dal nuovo contratto sul quale ormai è arrivato il tempo, dopo quattro anni, di giungere a un punto conclusivo". SIDDI, PASSO AVANTI IN TUTELA SETTORE Il maxi-emendamento al decreto 'milleproroghe' approvato dal Senato ''che estende ai periodici l'intervento dello Stato per i prepensionamenti di giornalisti legati a stati di crisi e riorganizzazioni rappresenta un passo avanti nella costruzione di un sistema di protezione sociale indispensabile nei momenti di difficoltà''. E' il commento di Franco Siddi, segretario della Federazione della stampa. ''Il presidente del Consiglio Berlusconi - continua Siddi - ha tenuto fede all'impegno di considerare l'industria dell'informazione un settore vitale da mettere sullo stesso piano di tutti gli altri comparti produttivi. Il sottosegretario all'editoria Bonaiuti e il direttore generale del Dipartimento Masi hanno fatto la loro parte, individuando in poco tempo il secondo strumento, dopo quello realizzato per i prepensionamenti nei quotidiani, di tutela sociale per la categoria dei giornalisti, che finora ha pagato le crisi aziendali attraverso l'Inpgi, sottraendo le risorse dai contributi necessari a pagare le pensioni. Con la nuova misura si afferma il principio che i giornalisti della carta stampata sono tutti sullo stesso piano anche in tema di diritti e tutele sociali, che ovviamente debbono essere a carico dello Stato''. Per il segretario della Fnsi, ''il provvedimento sana uno squilibrio, ma va considerato come uno degli elementi sui quali lavorare per affrontare in maniera sistematica l'intera questione degli ammortizzatori sociali nell'editoria, considerato che sicuramente la crisi non può essere affrontata solo attraverso le riduzioni di occupazione nei casi di maggiore criticità, ma anche attraverso altri strumenti moderni di socialità che consentano di mettere in atto politiche di contenimento degli effetti della crisi e l'impostazione di importanti progetti di rilancio e sviluppo. In una parola, occorre lavorare già da subito con le parti sociali e le istituzioni per la riforma delle leggi a garanzia del sistema industriale e dell'occupazione nel settore. Naturalmente - conclude Siddi - per la Federazione della stampa l'assunzione di responsabilità che le compete è confermata, ma è indispensabile che gli editori facciano altrettanto, concorrendo a ricostruire tutti i pilastri che devono regolare il sistema, a partire dal nuovo contratto sul quale ormai e' arrivato il tempo di arrivare a un punto conclusivo''. (ANSA) Il Senato, con voto di fiducia per la conversione in legge del cosiddetto decreto Milleproroghe, ha approvato un emendamento alla legge 416/81 in tema di prepensionamenti a seguito di stati di crisi di aziende editoriali. La norma, che ora passa al vaglio della Camera, prevede l’aumento da 10 a 20 milioni annui di stanziamento da parte dello Stato per i costi previdenziali derivanti da pensionamento anticipato, per un massimo di sette annualità, e l’estensione ai periodici dell’ammortizzatore sociale fino ad oggi limitato ai quotidiani e alle agenzie di stampa a diffusione nazionale L’emendamento prevede inoltre la possibilità che il fondo messo a disposizione dallo Stato (se incapiente) possa essere alimentato da versamenti ulteriori in capo ai datori di lavoro. L’estratto del testo riferito a quest’ultima ipotesi: ''qualora i datori di lavoro interessati dai processi di ristrutturazione o riorganizzazione in presenza di crisi aziendali presentino piani comportanti complessivamente un numero di unità da ammettere al beneficio con effetti finanziari complessivamente superiori all’ importo massimo di 20 milioni di euro annui, con decreto del Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, e' introdotto, su proposta delle organizzazioni sindacali datoriali, a carico dei datori di lavoro del settore, uno specifico contributo aggiuntivo da versare all' Inpgi per il finanziamento dell'onere eccedentario''. “L’approvazione avvenuta oggi da parte del Senato della norma che estende la tutela dell’ammortizzatore sociale dei prepensionamenti ai giornalisti dei periodici – afferma il Presidente Inpgi Andrea Camporese – rappresenta un ulteriore importante elemento di tutela del sistema previdenziale, del settore industriale dell’editoria e dei giornalisti. In un momento di grave crisi economica che attraversa in modo rilevante il mondo dell’informazione, la sensibilità dimostrata, nel proporre l’emendamento all’Aula, dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, dal Sottosegretario con delega per l’editoria Paolo Bonaiuti e dal Segretario Generale Mauro Masi va riconosciuta pienamente. La norma, se approvata definitivamente dalla Camera, permetterà al mondo della carta stampata una tutela sociale pari a quella di altri settori, in presenza di crisi aziendali. Nelle scorse settimane il Parlamento aveva stabilito che l’onere di questo ammortizzatore sociale gravasse in capo allo Stato e non più all’Istituto di Previdenza che, per oltre vent’anni, ne ha sostenuto i costi. Le Parti sociali, Fnsi e Fieg, avevano sostenuto pubblicamente la necessità di questa estensione di applicazione. L’Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani, pur non essendo chiamato a stabilire il campo di azione della norma, non può che accogliere positivamente questo ulteriore avanzamento. La speranza è che le Parti si accordino sulla vertenza contrattuale, aperta da quattro anni, anche per la rilevanza previdenziale che comporta”. Le disposizioni sull'editoria inserite nel maxi-emendamento al ddl di conversione del decreto legge 'milleproroghe' e approvate oggi dal Senato ''rappresentano un primo importante segnale di attenzione del governo e del Parlamento nei confronti di un settore che versa in una crisi strutturale senza precedenti'': e' la posizione della Federazione italiana editori giornali, che rilancia la proposta di ''un ampio disegno di riforma del settore''. In una nota, la Fieg ''esprime apprezzamento in particolare per la norma che estende ai giornalisti dei periodici la possibilita' del prepensionamento, prevedendo un'integrazione di 10 milioni di euro all'anno per il sostegno degli oneri derivanti dal prepensionamento dei giornalisti delle aziende editrici in ristrutturazione o riorganizzazione per crisi aziendale''. Gli editori italiani ''danno atto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, al segretario generale Mauro Masi e al senatore Maurizio Gasparri dell'impegno profuso per il raggiungimento di questo primo, importante risultato, nonche' a quei parlamentari della maggioranza e dell'opposizione che, al di la' del voto finale, vi hanno contribuito''. ''E' ora auspicabile che insieme, governo e Parlamento, partendo da quanto e' stato appena fatto - conclude la Fieg - producano un grande sforzo per l'ideazione di un ampio disegno di riforma e di sostegno a favore di tutte le imprese editoriali, senza eccezioni, in grado di ridare ossigeno e slancio al settore''. (ANSA)

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