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Parlamento 03 Lug 2009

Privacy, severo monito del garante per la privacy Pizzetti: cancellare norme bavaglio del ddl Alfano

“Quello del Garante della Privacy,  espresso con grande equilibrio e serenità, è un severo monito a evitare che, richiamando ragioni di riservatezza delle persone, si voglia limitare la libertà di informazione e di cronaca, come invece prevede pesantemente il ddl Alfano.

“Quello del Garante della Privacy,  espresso con grande equilibrio e serenità, è un severo monito a evitare che, richiamando ragioni di riservatezza delle persone, si voglia limitare la libertà di informazione e di cronaca, come invece prevede pesantemente il ddl Alfano.

  Il Presidente dell’Autorità Garante della Privacy, il professorFranco Pizzetti, ha chiarito oggi molto bene nella sua relazione annuale la reale problematica della tutela dei diritti della persona. Ha anche riconosciuto come i codici deontologici dei giornalisti siano già uno strumento valido a inquadrare e a determinare gli indispensabili equilibri tra il diritto all’informazione piena e completa che appartiene a tutti i cittadini e il diritto alla tutela della sfera privata di ogni persona. Questo argomento non può essere adottato da alcuno impropriamente per motivare inaccettabili leggi bavaglio. Le analisi e gli interventi dell’Autorità Garante della Privacy anche in ordine a fatti di rilevanza straordinaria come quelli di Villa Certosa indicano chiaramente quali siano i binari da seguire e quanto siano fuori luogo divieti e sanzioni per i giornalisti. Il professor Pizzetti è stato netto al riguardo. Il Senato ha una grande opportunità di rimettere le cose a posto cassando censure, divieti e sanzioni a editori e giornalisti dal ddl Alfano sulle intercettazioni trasferitogli dalla Camera. I giornalisti italiani tutti per contrastare questo disegno, il bavaglio appunto,e per ribadire il dovere di informare unito al diritto dei cittadini a sapere, attueranno una giornata di silenzio il prossimo 14 luglio (con astensione dal lavoro nella carta stampata dei quotidiani il 13 e negli altri mezzi il 14) evidenziando con queste ragioni l’inaccettabilità e l’indignazione di misure restrittive e sanzioni. Allo stesso modo i giornalisti italiani restano in campo per sostenere con forza l’esigenza di riformare gli strumenti di autodisciplina (come l’Ordine professionale) e per rendere efficaci i codici deontologici a garanzia della tutela della privacy, che semmai - come appare dalla relazione del professor Pizzetti – sono materie meritevoli di una vera azione riformatrice del Parlamento”. 

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