CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
La prima pagina di Repubblica in edicola il 12 dicembre 2025
Vertenze 12 Dic 2025

Repubblica, giornalisti in sciopero: «Combatteremo con ogni strumento a nostra disposizione». La Fnsi al fianco dei colleghi

Il quotidiano non sarà in edicola sabato 13 dicembre 2025 e il sito non sarà aggiornato dalle 7 di venerdì fino alle 7 di sabato.

«L'assemblea delle giornaliste e giornalisti di Repubblica, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori degli altri settori, ha preso atto con profondo sconcerto dell'annuncio della proprietà della svendita di quel che resta del nostro gruppo editoriale, che in questi anni è stato smantellato pezzo dopo pezzo dall'attuale editore, John Elkann. L'assemblea ha decretato lo stato di agitazione permanente con la sospensione immediata della partecipazione a tutte le iniziative editoriali speciali e ha consegnato al comitato di redazione e alla RSU un primo pacchetto di cinque giorni di sciopero: per venerdì 12 abbiamo indetto il primo. Il giornale non sarà in edicola sabato 13 dicembre e il sito non sarà aggiornato dalle 7 di venerdì fino alle 7 di sabato». Lo si legge in un comunicato diffuso dall’assemblea di Repubblica giovedì 11 dicembre 2025.

«Siamo pronti – proseguono i giornalisti del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari - a una stagione di lotta dura a tutela del perimetro delle lavoratrici e dei lavoratori e dell’identità del nostro giornale a fronte della cessione ad un gruppo straniero, senza alcuna esperienza nel già difficile panorama editoriale italiano e il cui progetto industriale è al momento sconosciuto. Per questo riteniamo intanto indispensabile che i vertici di Gedi mettano immediatamente sul tavolo delle trattative con l'acquirente garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali e sulla salvaguardia dell'identità politico-culturale di un giornale come Repubblica, che costituisce dalla sua fondazione, 50 anni fa, un pezzo della storia e della politica nazionale. Ci impegniamo fin da oggi a combattere con ogni strumento a nostra disposizione per la difesa di queste garanzie democratiche fondamentali per l'intero Paese. In ballo non c'è un semplice marchio, ma la sopravvivenza stessa di un pensiero critico. Per questo - concludono - faremo appello a tutte le forze sociali, politiche, sindacali e istituzionali oltre che alla comunità dei lettori per avere il loro sostegno nella battaglia che ci attende».

Anche le Rsu GnnRep «aderiscono allo stato di agitazione promosso dalle giornaliste e dai giornalisti affiancandosi a loro nelle azioni che verranno messe in campo al fine di garantire la tutela del perimetro occupazionale e preservare l'identità del nostro giornale».

La Federazione nazionale della Stampa italiana si schiera al fianco dei colleghi di Repubblica in sciopero.

L'Associazione siciliana della stampa alle 12 del 12 dicembre sarà in piazza Indipendenza, davanti la sede della Presidenza della Regione, «per sostenere i colleghi di Repubblica, e più in generale tutti i giornalisti del gruppo Gedi, che a livello nazionale stanno scioperando in seguito alla vendita della testata a un gruppo straniero. Alla base della protesta c'è in particolare l'assenza di un piano editoriale da parte di un gruppo che non ha alcuna esperienza in questo campo, ma soprattutto la mancata previsione di una clausola di salvaguardia per i lavoratori». L’Assostampa conclude: «Saranno presenti, tra gli altri, il segretario provinciale di Palermo, Gianluca Caltanissetta, il vice segretario regionale Roberto Leone, e il consigliere nazionale Fnsi Giancarlo Macaluso».

Anche L'Associazione Ligure dei Giornalisti e l'Ordine dei Giornalisti della Liguria sono «al fianco dei colleghi di Repubblica oggi in sciopero. Lo smantellamento definitivo del gruppo Gedi, che coinvolge anche La Stampa con la redazione che in assemblea permanente ieri non ha fatto uscire il giornale in edicola, è un'operazione inquietante e inaccettabile sulla quale è necessario quanto prima fare chiarezza a partire da immediate garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali in caso di cessione».

Ai colleghi di Repubblica arriva la solidarietà anche delle giornaliste e dei giornalisti della Stampa, sottolineando che «l'annunciata cessione di tutto il gruppo Gedi da parte dell'editore» è «una emergenza che unisce tutti coloro che in questi anni hanno lavorato con impegno e passione nelle diverse testate del gruppo per assicurare ai lettori e agli ascoltatori una informazione libera, equilibrata e indipendente.  L'assemblea della Stampa, che mercoledì ha bloccato l'uscita del giornale e che ieri ha dichiarato lo stato di agitazione permanente, il blocco delle iniziative speciali e consegnato al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero, è pronta a mettere in campo ulteriori e immediate azioni di protesta, in coordinamento con i colleghi del gruppo, se nei prossimi giorni non arriveranno dall'azienda le informazioni e le garanzie richieste». 

Le giornaliste e i giornalisti del Tg3 «esprimono solidarietà nei confronti dei colleghi di Repubblica che hanno dichiarato mobilitazione permanente e oggi scioperano per difendere la linea editoriale, l'identità e il posto di lavoro, di fronte alla trattativa di Exor per la cessione del gruppo Gedi al magnate greco Theodore Kyriakou. Riteniamo che Repubblica, così come La Stampa, rappresentino un patrimonio editoriale e un presidio di democrazia per il Paese. Da preservare come tale nella sua identità e forza professionale». (anc)

@fnsisocial

Articoli correlati