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Parlamento 13 Mar 2009

Richiesta bipartisan di quattro parlamentari vicentini al Gazzettino di recedere dalla chiusura delle redazioni di Vicenza e Bassano

I quattro parlamentari vicentini del Polo delle libertà e del Partito Democratico rivolgono un'interrogazione al ministro dellavoro e al sottosegretario alla PPresidenza del Consiglio sulla grave situazion e creatasi nel veneto occidentale alla luce delle richieste contenute nel progetto del Gazzettino che prevedew la chiusura delle redazione di Vicenza e Bassano. La Fieg ha inoltrato al Cdr e alla Fnsi la richiesta di applicazione della legge 416 sugli stati di crisi e riorganizzazione aziendale. Ecco il testo dell'interrogazione a Sacconi e Bonaiuti:

I quattro parlamentari vicentini del Polo delle libertà e del Partito Democratico rivolgono un'interrogazione al ministro dellavoro e al sottosegretario alla PPresidenza del Consiglio sulla grave situazion e creatasi nel veneto occidentale alla luce delle richieste contenute nel progetto del Gazzettino che prevedew la chiusura delle redazione di Vicenza e Bassano. La Fieg ha inoltrato al Cdr e alla Fnsi la richiesta di applicazione della legge 416 sugli stati di crisi e riorganizzazione aziendale. Ecco il testo dell'interrogazione a Sacconi e Bonaiuti:

Al Ministro del Lavoro Salute e Politiche Sociali MAURIZIO SACCONI Al Sottosegretario con delega all'Editoria PAOLO BONAIUTI Considerato che: La crisi economica mondiale acutizzatasi nell'ultimo trimestre del 2008 ha ulteriormente aggravato lo stato del comparto Editoria, già da tempo in sofferenza per la contrazione dei livelli di lettura e della raccolta pubblicitaria. Con questa premessa la dirigenza del “Il Gazzettino” ha deciso di chiudere le redazioni locali di Vicenza e di Bassano del Grappa (vi), creando le inevitabili conseguenze sul piano lavorativo. L'edizione di Vicenza-Bassano del Gazzettino è presente e punto di riferimento per una parte importante e consistente della popolazione del Veneto fin dalla fondazione del quotidiano del Veneto avvenuta nel 1887: sono 122 anni di storia e di informazione che hanno fatto del Gazzettino per il territorio di Vicenza e Bassano una voce autorevole, accreditata e – nei decenni o in singole aree, come quella del Bassanese – quella prevalente. Attualmente tra le redazioni di Vicenza e Bassano che concorrono alla produzione dell'edizione di Vicenza-Bassano del Gazzettino sono impegnati 6 giornalisti professionisti, 2 giornalisti part-time e 1 giornalista corrispondente, che possono contare complessivamente su un gruppo di collaboratori (meno di una cinquantina tra cronaca e sport) che hanno acquisito negli anni una professionalità di altissimo livello qualitativo (alcuni sono già professionisti, e altri lo diventeranno a breve) riconosciuta da tutti gli attori politici, sociali, economici, culturali e sportivi, che poi sono il tessuto vitale della società vicentina. Tutto questo “patrimonio” di lavoratori e di lavoratrici, vedono di punto in bianco sbarrata la possibilità di una continuità lavorativa in un settore non semplice che richiede passione e impegno quotidiano profuso in anni di servizio all'interno delle redazioni locali di Vicenza e di Bassano. Consapevoli del momento difficile i firmatari propongono come possibile soluzione almeno il mantenimento dell'edizione di Vicenza e Bassano. Tutto ciò premesso gli interroganti chiedono al Governo: Se è al corrente del nuovo “Piano di riorganizzazione in presenza di crisi de Il Gazzettino” Se intende attivarsi per la salvaguardia dei posti di lavoro che si andrebbero a perdere con la chiusura delle Redazioni di Vicenza e di Bassano. Se il Governo intende essere parte attiva per giungere ad una conclusione positiva, accogliendo la nostra proposta che in sostanza suggeriscono la soluzione del Telelavoro come ipotesi che garantirebbe la continuità lavorativa ma anche il risparmio dettato dall'assenza fisica delle redazioni e quindi dei relativi costi di gestione degli immobili. Se il Governo sta monitorando il settore dell'editoria, adottando provvedimenti idonei, per evitare crisi come questa con le relative ricadute occupazionali. on. Daniela Sbrollini on. Massimo Calearo on. Manuela Dal Lago on. Manuela Lanzarin

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