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Sindacale 25 Feb 2011

Severa censura del Consiglio nazionale della Fnsi: "No a licenziamenti improvvidi e inaccettabili di giornalisti in cassa integrazione al Messaggero"

“Severa censura del Consiglio nazionale della Fnsi contro gli annunciati licenziamenti di giornalisti in cassa integrazione al Messaggero. Le decisioni comunicate dall’azienda sono giudicate dalla Fnsi ingiustificate, insostenibili e inaccettabili. Il Consiglio nazionale del Sindacato dei giornalisti, che si è riunito ieri a Roma, con un documento votato all’unanimità, ha espresso “la sua piena solidarietà alla redazione del Messaggero, che due giorni fa ha approvato un pacchetto di quattro giorni di sciopero contro la decisione annunciata dall’azienda di voler licenziare i giornalisti in cassa integrazione al termine dello stato di crisi. Il Consiglio nazionale sollecita la segreteria a fornire tutto il suo appoggio politico e tutto il suo supporto tecnico al Cdr del Messaggero, nella tutela dei colleghi ingiustamente colpiti.”

“Severa censura del Consiglio nazionale della Fnsi contro gli annunciati licenziamenti di giornalisti in cassa integrazione al Messaggero. Le decisioni comunicate dall’azienda sono giudicate dalla Fnsi ingiustificate, insostenibili e inaccettabili. Il Consiglio nazionale del Sindacato dei giornalisti, che si è riunito ieri a Roma, con un documento votato all’unanimità, ha espresso “la sua piena solidarietà alla redazione del Messaggero, che due giorni fa ha approvato un pacchetto di quattro giorni di sciopero contro la decisione annunciata dall’azienda di voler licenziare i giornalisti in cassa integrazione al termine dello stato di crisi. Il Consiglio nazionale sollecita la segreteria a fornire tutto il suo appoggio politico e tutto il suo supporto tecnico al Cdr del Messaggero, nella tutela dei colleghi ingiustamente colpiti.”

Durante i lavori del Consiglio nazionale le iniziative dell’editore de Il Messaggero erano state fortemente contestate in più interventi. Il Sindacato dei giornalisti ritiene infatti, in tutte le sue espressioni, dal Comitato di redazione, all’Associazione della Stampa Romana, ai vertici della Fnsi, che non sussiste alcuna ragione legittima di ulteriore riduzione degli organici della redazione e tanto meno di licenziamenti d’ufficio essendo stato abbondantemente raggiunto e superato il limite dell’azione di contenimento fissato nei programmi di riorganizzazione per crisi prospettica dolorosamente concordati. Forzature fuori luogo non saranno perciò accettate supinamente.”        

@fnsisocial

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