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La prima pagina del Sole 24 Ore del 18 ottobre 2025
Vertenze 18 Ott 2025

Sole 24 Ore in edicola nonostante lo sciopero, Fnsi: «Un'offesa alla storia del giornale»

La segretaria generale Alessandra Costante: «Penso che neppure la presidente del Consiglio avrebbe voluto vedere la sua intervista uscire in un'edizione del quotidiano che fa carta straccia di tutti i fondamentali dell'informazione libera e democratica». Il Cdr: «Dalla direzione grave azione anti-sindacale». A sostegno dei colleghi anche l’Usigrai e i Comitati di redazione de La Sicilia, Repubblica, Domani e Secolo XIX. Il presidente della Federazione della Stampa, Vittorio di Trapani: «Da direttore ed editore atteggiamento che richiama i padroni anni '50, quelli pre-Statuto dei lavoratori». La solidarietà di Assostampa Sarda, Sigim, Sindacato giornalisti Veneto, Associazione Ligure dei giornalisti, Asva, Assostampa Basilicata e Asu.

Oggi, sabato 18 ottobre 2025, il Sole 24 ore è in edicola con sole 20 pagine, quasi tutte "fredde" e con un'intervista alla premier Giorgia Meloni fatta da una giornalista esterna. Un giornale realizzato senza la redazione, che ieri ha proclamato all'unanimità uno sciopero proprio perché l'intervista a Meloni è stata decisa improvvisamente dalla direzione, a scapito di colleghi interni che erano andati alla conferenza stampa di Palazzo Chigi sulla manovra. Il Cdr e la redazione hanno stigmatizzato la deriva che vede gli intervistati scegliersi gli intervistatori.

La Federazione nazionale della Stampa, l'Associazione Lombarda dei giornalisti e l’Associazione Stampa Romana sono a fianco dei colleghi del Sole 24 Ore e ribadiscono che fare uscire il quotidiano malgrado lo sciopero compatto della redazione è un atto grave e inaccettabile. Oggi, la battaglia dei giornalisti del Sole 24 Ore è una battaglia di tutti in difesa del giornalismo. Editori e direttori non possono usare i giornalisti a loro piacimento, scavalcandoli quando il diktat è utilizzare un intervistatore gradito.

«L'edizione del Sole 24 ore in edicola oggi nonostante lo sciopero proclamato dalla redazione – commenta Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi - scrive una pagina nera nella storia di uno dei quotidiani più importanti del Paese. Non solo: infanga e sminuisce l'altissima professionalità dei colleghi che ci lavorano. Lo sciopero indetto dal Cdr è a difesa della dignità del giornalismo professionale, della qualità dell'informazione e della sua indipendenza. Penso – conclude Costante - che neppure la presidente del Consiglio avrebbe voluto vedere la sua intervista uscire in un'edizione del Sole che fa carta straccia di tutti i fondamentali dell'informazione libera e democratica».

Sulla questione interviene anche il Cdr del Sole 24 Ore con una nota pubblicata in apertura del sito del giornale, in cui si ricorda che oggi il sito web non sarà aggiornato e per le 16 è convocata una nuova assemblea dei giornalisti: «Le giornaliste e i giornalisti del Sole 24 Ore sono in sciopero e denunciano la grave azione anti-sindacale compiuta dalla direzione che ha comunque fatto uscire in edicola il quotidiano, seppure in forma ridotta, in opposizione a quanto deliberato all'unanimità dall'assemblea».

Il Cdr prosegue: «L'agitazione interviene a tutela delle professionalità della redazione. Venerdì 17 ottobre, giorno di approvazione della legge di bilancio in Consiglio dei ministri, infatti, è improvvisamente comparsa sulle pagine del giornale un'intervista alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni scritta da una collaboratrice esterna. Vicenda che si era già verificata in passato e che avevamo stigmatizzato con uno sciopero delle firme. Episodi analoghi, in altri campi, accadono anche con altri interlocutori. In questo modo - conclude la nota - si approda a una deriva distopica nella quale gli intervistati si scelgono gli intervistatori con il beneplacito del direttore».

Il Cdr del quotidiano "La Sicilia" in una nota esprime «massima solidarietà nei confronti dei colleghi del "Sole24ore", in sciopero per l'esternalizzazione di servizi importanti come l'intervista alla premier Meloni, pubblicata oggi in un'edizione del quotidiano a foliazione ridotta poiché priva dei contenuti prodotti dalla redazione. Si tratta di un episodio grave, favorito da figure che non hanno mostrato rispetto per la legittima protesta dei giornalisti e che costituisce precedente pericoloso in un momento in cui la categoria è sotto attacco e chi fa informazione libera finisce drammaticamente nel mirino».

Solidarietà alla rappresentanza sindacale e ai colleghi del Sole 24 Ore anche dal Comitato di redazione di Repubblica, e dai fiduciari dei settori: «Quello che sta avvenendo nel loro giornale dovrebbe preoccupare profondamente chiunque abbia a cuore il buon funzionamento dei quotidiani, del mondo dell’informazione in generale e, allargando lo sguardo, il rispetto dei diritti e della democrazia sui luoghi di lavoro. Il potente di turno - in questo caso la presidente del Consiglio - che ancora una volta delegittima i giornalisti che cercano le notizie per scegliersi l’intervistatrice evidentemente più comoda, collaboratrice esterna. Direttori di testate già sfiduciati che ritengono ammissibile tutto questo e anzi, di fronte alle rimostranze di un intero corpo redazionale scelgono una seconda e gravissima delegittimazione: quella del Cdr e dello sciopero. Editori che preferiscono, come ormai da prassi, privilegiare il pugno duro rispetto all’ascolto di chi ogni giorno materializza un prodotto di qualità».

Il Cdr sottolinea: «Notiamo quindi con sempre maggiore inquietudine come anche nel nostro settore stiano saltando le regole del rispetto reciproco dei ruoli e delle prerogative di ognuno: vedere un giornale che va comunque in edicola grazie all’aggiramento dello sciopero da parte di sole cinque persone - “giornalisti” come noi - è uno schiaffo alla categoria ma anche alle lettrici e ai lettori. In gioco – concludono i rappresentanti dei giornalisti di Repubblica - c’è molto di più di una protesta sindacale ma la possibilità di tutte e tutti noi di far sentire la nostra voce, di essere insomma dei cittadini e non dei sudditi di qualcuno. Un giornalismo di sudditi non serve alla società, ma solo ai potenti».

Anche l’Usigrai ha preso posizione sulla vicenda con un comunicato: «Oggi il Sole 24 Ore è in edicola nonostante lo sciopero della redazione proclamato dal Cdr contro la decisione di affidare ad una collaboratrice esterna, sempre la stessa per la seconda volta, l'intervista alla presidente del Consiglio sulla manovra economica. Una protesta che sosteniamo perché tutela colleghe e colleghi dalla delegittimazione della redazione sui temi propri del quotidiano economico».

I rappresentanti sindacali dei giornalisti del servizio pubblico concludono: «La decisione del direttore di far uscire oggi in edicola il giornale nonostante lo sciopero è da contestare con forza: non si può accettare la sostituzione delle professionalità interne con collaboratori. Sull'intervista alla presidente del Consiglio si avvalora inoltre l'idea che sia l'intervistata a scegliersi chi fa le domande: la comunicazione che prende il posto dell'informazione, cioè la fine del giornalismo».

Con un post su Facebook, il presidente della Fnsi Vittorio di Trapani definisce la decisione del direttore del Sole 24 Ore – d’accordo con l’editore – di mandare comunque in edicola il giornale «un atteggiamento antisindacale, che richiama i padroni anni '50, quelli pre-Statuto dei lavoratori».

Anche l'Associazione della Stampa Sarda, si legge in una nota, «è solidale con i colleghi del Sole 24 Ore, testata oggi in edicola nonostante lo sciopero proclamato all'unanimità dalla redazione, per protestare contro il ricorso a collaboratori esterni alla testata per realizzare l'intervista alla premier Meloni, senza tener conto delle professionalità interne al giornale. L'edizione mandata in stampa, quasi tutta con pagine preconfezionate, e con l'intervista alla premier, è un pessimo segnale di mancanza di rispetto dei giornalisti e del ruolo che rappresentano in difesa dei valori della democrazia. Tanto più che l'intervista che ha provocato la reazione compatta, del corpo redazionale, è scaturita da una scelta della direzione che ha ignorato la presenza dei redattori del Sole alla conferenza stampa della premier. Aprendo la strada alla facoltà degli intervistati, ancora di più se potenti, di scegliere chi li intervista. Un principio inaccettabile, che l'Associazione della Stampa sarda respinge». Il sindacato regionale conclude: «Nel ribadire la solidarietà al Cdr e ai colleghi del Sole 24 ore in sciopero, l'Assostampa richiama tutti, a cominciare da chi riveste cariche istituzionali, al rispetto dovuto ai giornalisti, al di là delle esternazioni come quelle pervenute per il gravissimo attentato subito da Sigfrido Ranucci. Il rispetto e la solidarietà per l'informazione professionale e la sua indipendenza iniziano con i fatti e i comportamenti».

Il Sindacato Giornalisti del Veneto esprime «piena solidarietà e vicinanza alle colleghe e ai colleghi del Sole 24 Ore e al loro Comitato di redazione, impegnati in una mobilitazione giusta e necessaria a difesa dei diritti sindacali e della dignità professionale di tutta la categoria. Quella che si è consumata oggi è una brutta pagina per il giornalismo e per le relazioni sindacali: la decisione dell’azienda e della direzione del Sole 24 Ore di far uscire comunque un’edizione cartacea ridotta, realizzata in larga parte con contenuti “freddi” e un’intervista esterna alla premier Meloni, in aperta opposizione a uno sciopero proclamato dall’assemblea dei redattori, rappresenta un grave atto di lesione dei diritti sindacali e di disprezzo verso la redazione che rivendica indipendenza e autonomia professionale: no agli intervistati che si scelgono gli intervistatori». Il sindacato regionale sottolinea: «Il tentativo di aggirare l’iniziativa sindacale, sostituendo al lavoro dei giornalisti del giornale prodotti esterni o contenuti precotti, è un precedente pericoloso e inaccettabile, che mina le fondamenta stesse della libertà di informazione e della rappresentanza collettiva nelle redazioni». Sgv «è al fianco delle giornaliste e dei giornalisti del Sole 24 Ore nella loro battaglia per la tutela delle professionalità, dell’autonomia redazionale e del diritto di tutti i lavoratori ad esercitare le proprie prerogative sindacali senza pressioni né intimidazioni».

Interviene anche il Sindacato Giornalisti Marchigiani: «Quando i colleghi boicottano uno sciopero è sempre una doppia sconfitta. Il Sigim è solidale con i colleghi del Sole 24 Ore, testata oggi in edicola  nonostante lo sciopero proclamato all'unanimità dalla redazione. L'iniziativa di protesta intendeva stigmatizzare il ricorso dell'azienda a collaboratori esterni alla testata per intervistare la presidente del Consiglio, bypassando le professionalità interne al giornale, pur presenti alla conferenza stampa e non utilizzate. Il giornale uscito con l'intervista alla Meloni, corredata da pagine preconfezionate, è un oltraggio alla redazione ed alla vera libertà di stampa in una democrazia occidentale ed avanzata. È stata aperta una strada pericolosa, che autorizza con il beneplacito del direttore, il politico di turno a scegliersi l'intervistatore, cioè le domande più comode. È questa la via che vogliamo? Per contrastarla – conclude il sindacato marchigiano - i giornalisti da soli non bastano, occorre un'alleanza fra colleghi, istituzioni e opinione pubblica che abbiano a cuore le sorti della nostra Repubblica».

Il Comitato di redazione di Domani esprime «supporto e solidarietà ai colleghi del Sole 24 ore, alle giornaliste e ai giornalisti che stanno protestando a seguito della “grave azione antisindacale della direzione” da essi stessa denunciata: nonostante l’astensione dal lavoro fosse stata deliberata dall’assemblea all’unanimità, “nel giorno di approvazione della legge di bilancio in consiglio dei ministri è improvvisamente comparsa sulle pagine del giornale un’intervista alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni scritta da una collaboratrice esterna. Vicenda che si era già verificata in passato”, come riportano i colleghi. In questo modo - è la loro denuncia alla quale ci associamo - “si approda a una deriva distopica nella quale gli intervistati si scelgono gli intervistatori con il beneplacito del direttore”». Il Cdr di Domani conclude: «Come giornale libero e indipendente, che denuncia da tempo un attacco in corso contro la libera informazione, faremo sempre sentire la nostra voce contro ogni tentativo di silenziarla: le querele bavaglio; l’attacco al pluralismo e all’indipendenza giornalistica; la presa della televisione pubblica; la grave esplosione davanti alla casa di un cronista, come è successo questa settimana a Sigfrido Ranucci; la violazione del principio fondante del giornalismo, nel quale chi gestisce il potere dovrebbe render conto del suo operato. E invece, in questa condizione eccezionale attuale, è anzitutto chi gestisce il potere a minare la libertà di informare».

L'Ordine dei giornalisti della Liguria, l'Associazione Ligure dei Giornalisti e il Cdr del Secolo XIX esprimono «piena solidarietà ai colleghi del Sole 24 Ore.  Fare uscire il quotidiano malgrado lo sciopero compatto della redazione è un atto grave e inaccettabile.  Oggi, sabato 18 ottobre 2025, il Sole 24 ore è in edicola con sole 20 pagine, quasi tutte "fredde" e con un'intervista alla premier Giorgia Meloni fatta da una giornalista esterna. Un giornale realizzato senza la redazione, che ieri ha proclamato all'unanimità uno sciopero proprio perché l'intervista a Meloni è stata decisa improvvisamente dalla direzione, a scapito di colleghi interni che erano andati alla conferenza stampa di Palazzo Chigi sulla manovra. Quella che si è consumata oggi – conclude la nota - è una brutta pagina per il giornalismo e per le relazioni sindacali: la decisione dell’azienda e della direzione del Sole 24 Ore di far uscire comunque un’edizione cartacea ridotta, in aperta opposizione a uno sciopero proclamato dall’assemblea dei redattori, rappresenta un grave atto di lesione dei diritti sindacali e di disprezzo verso la redazione che rivendica indipendenza e autonomia».

Sulla questione si esprime anche l’Associazione Stampa Valdostana con un comunicato: «In edicola, nonostante lo sciopero. La redazione del Sole 24 Ore ha proclamato ieri all’unanimità una giornata di sciopero per protestare contro il ricorso a collaboratori esterni per realizzare interviste alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione della presentazione della Finanziaria. Il giornale è andato in edicola comunque, con uno sfoglio ridotto. L’Associazione Stampa Valdostana esprime la propria solidarietà ai colleghi del Sole. L’Asva ritiene sia un episodio inaccettabile che, oltre a scrivere una pagina nera nella storia di uno dei quotidiani più importanti del Paese, mette a rischio tutta la libertà d’informazione. La categoria non può essere svilita permettendo a un intervistato di scegliersi l’intervistatore, infangando la professionalità della redazione e dei colleghi. Editori e direttori non possono decidere arbitrariamente di scavalcare le proprie redazioni per compiacere il potere politico. Per questo – conclude l’Asva - quella dei giornalisti del Sole 24 Ore è una battaglia di tutti, in difesa del giornalismo, della sua professionalità e della sua indipendenza».

Anche l’Assostampa Basilicata «esprime solidarietà al Comitato di redazione e ai redattori del Sole 24 Ore, oggi in edicola nonostante lo sciopero della redazione proclamato dal Cdr contro la decisione di affidare ad una collaboratrice esterna l'intervista alla presidente del Consiglio sulla manovra economica». Nella nota del sindacato regionale è sottolineato che si tratta di «una mobilitazione giusta e necessaria a difesa dei diritti sindacali e della dignità professionale di tutta la categoria». L'Associazione della Stampa di Basilicata «sostiene la protesta che tutela colleghe e colleghi dalla delegittimazione della redazione sui temi propri del quotidiano economico. Non si può accettare la sostituzione delle professionalità interne con collaboratori, decisa dal direttore per far uscire oggi in edicola il giornale nonostante lo sciopero».

L'Associazione Stampa Umbra in un comunicato «esprime massima solidarietà ai colleghi del "Sole24ore", in sciopero per protestare contro l'esternalizzazione dell'intervista alla premier Meloni, pubblicata oggi, in spregio alle competenze della redazione e in modo che, così come presentatosi, potrebbe far ipotizzare un tentativo di marcata forzatura, se non un gesto di sfida, che, se confermati, non sarebbero confacenti ad un editore moderno e rispettoso di diritti sanciti dalla Costituzione. L'uscita in foliazione ridotta è un episodio molto grave, favorito da figure che non hanno rispetto per la protesta dei giornalisti, né per le persone in se stesse. Asu stigmatizza con forza un episodio che costituisce un pericoloso precedente e che in un momento così delicato rischia di infiammare un contesto che avebbe invece bisogno di assunzioni di massima responsabilità. Non può infatti sfuggire a nessuno – conclude il sindacato regionale - che la decisione del Sole24Ore sia concomitante con il gravissimo e inquietante attentato ai danni di Sigfrido Ranucci e stupisce che una testata cosi nota e prestigiosa sia incappata in una simile caduta di stile che offende la categoria dei giornalisti e non contribuisce in alcun modo a quell'opera rasserenatrice di cui invece ci sarebbe estremo bisogno». (anc)

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