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Il giornalista Erol Onderoglu (Foto: Ozan Kose/Afp via @EFJEUROPE)
Internazionale 03 Feb 2021

Turchia, al via il nuovo processo contro Erol Onderoglu. La Efj al fianco del giornalista

Il rappresentante di Reporter senza frontiere rischia una condanna a 14 anni di carcere dopo che la corte d'appello di Istanbul ha annullato la sentenza di assoluzione in primo grado. È accusato di "propaganda per un'organizzazione terroristica", "incitamento a commettere crimini", "elogio del crimine".

Alla vigilia dell'inizio del processo contro il rappresentante di Rsf in Turchia Erol Onderoglu, che rischia una condanna a 14 anni di carcere, la Federazione europea dei giornalisti (Efj), insieme con 16 Ong per la libertà di stampa e i diritti umani, esprime «sostegno a questo giornalista e convinto difensore del diritto all'informazione in Turchia». Come riporta il sito web della Efj, le organizzazioni dei giornalisti, per la libertà di espressione e per i diritti umani «denunciano la persecuzione giudiziaria dei cronisti in Turchia, e in particolare contro Erol Onderoglu, che rischia una pesante condanna al carcere per il suo lavoro in difesa del pluralismo dei media» e per aver partecipato alla campagna "Editors-in-Chief on Watch" «in segno solidarietà con il quotidiano Ozgur Gundem chiuso nel 2016».

Dopo l'assoluzione in primo grado, ricorda la Efj, il 3 novembre 2020 la terza Camera Penale della Corte d'Appello di Istanbul ha annullato la sentenza del 17 luglio 2019. Di conseguenza, il 3 febbraio, Onderoglu e i suoi coimputati saranno nuovamente processati con le accuse di "propaganda per un'organizzazione terroristica", "incitamento a commettere crimini" e "elogio del crimine".

«Il nuovo processo a questo instancabile sostenitore della libertà di parola – concludono la Federazione europea e le altre Ong – è un tremendo esempio della caccia alle streghe condotta dal governo del presidente Erdogan contro i media critici nei suoi confronti. Attualmente, la Turchia è il più grande carcere in Europa per giornalisti e i pochi mezzi di informazione indipendenti rimasti sono continuamente molestati ed emarginati. Denunciamo la detenzione e l'accanimento contro i giornalisti in Turchia come un tentativo autocratico di mettere a tacere tutte le voci di dissenso e di impedire ai reporter indipendenti di esercitare la loro professione. Offriamo il nostro sostegno e solidarietà al collega Erol Onderoglu, chiediamo al governo turco di ritirare le accuse contro di lui e i suoi due coimputati e di porre fine all'oppressione di giornalisti, accademici e scrittori».

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