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Fnsi 24 Feb 2004

Algeria: Reporter senza frontiere condanna i toni violenti dei discorsi di alcuni imam contro la stampa privata

Algeria: Reporter senza frontiere condanna i toni violenti dei discorsi di alcuni imam contro la stampa privata

Algeria: Reporter senza frontiere condanna i toni violenti dei discorsi di alcuni imam contro la stampa privata

Nella preghiera di venerdì 20 febbraio scorso, alcuni imam algerini hanno lanciato un appello per il boicottaggio della stampa francofona privata, accusata di seminare discordia (fitna) all’interno della comunità credente. Nella predica degli imam algerini, i giornalisti di questi media sono stati sommariamente definiti "infedeli" e "nemici dell’islam". Particolarmente presi di mira dagli il quotidiano Liberté e il suo vignettista Ali Dilem. La radio e la televisione nazionale hanno diffuso questi sermoni, i cui contenuti erano stati dettati dal ministero degli Affari religiosi. Come ha confermato lo stesso ministro Bouabdellah Ghlamallah, all’agenzia Reuters dicendo, che il governo aveva impartito le direttive agli imam in merito al contenuto delle loro prediche, precisando però che queste istruzioni riguardavano esclusivamente il quotidiano Liberté che ha "offeso i valori dell’islam ". "Queste condanne estremamente virulente, diffuse nelle moschee e riprese dai media pubblici, sono inaccettabili. Noi denunciamo con fermezza l’utilizzo dei luoghi di preghiera per lanciare accuse contro la stampa. Questa strumentalizzazione dell’islam ricorda in modo triste e inquietante il periodo nero e violento, anche per i giornalisti, che l’Algeria ha vissuto a metà anni ’90. Chiediamo quindi al ministero degli Affari religiosi che detta la linea della grande preghiera del venerdì, di fare chiarezza su quanto è accaduto e di impedire che vengano pronunciate queste vere e proprie istigazioni all’odio", ha dichiarato Reporter senza frontiere. Le tensioni tra il presidente Abdelaziz Bouteflika e la stampa privata, sono ulteriormente peggiorate dall’agosto dello scorso anno, quando le autorità del paese hanno condotto una politica repressiva mirata a imbavagliare i giornali considerati troppo vignettista Ali Dilem sono stati senza dubbio i loro obiettivi preferiti. Reporter senza frontiere ricorda che tra il 1993 e il 1996 sono stati assassinati in Algeria 57 giornalisti e che cinque di loro sono stati dichiarati "scomparsi".

@fnsisocial

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