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Cdr 27 Apr 2018

Askanews, nuovo allarme dei giornalisti: «La sopravvivenza dell'agenzia è a rischio»

«Un nuovo ricorso al Tar fa allungare ancora i tempi per la conclusione della gara europea per i servizi di informazione per le agenzie di stampa. L'ennesimo contraccolpo che rischia di strozzarci definitivamente», rileva, in una nota, il Cdr.

«I giornalisti di Askanews sono entrati nel secondo mese di cassa integrazione al 50% con un devastante taglio delle retribuzioni e pesanti ricadute sulla qualità del prodotto giornalistico, che mettono a rischio la sopravvivenza della stessa agenzia». È quanto si legge in una nota del Comitato di redazione dell'agenzia, che spiega: «A un anno dall'avvio della gara europea per i servizi di informazione per le agenzie di stampa, bandita dal dipartimento Editoria di Palazzo Chigi, la procedura non si è chiusa e un nuovo ricorso al Tar fa allungare ancora i tempi per la conclusione della vicenda. L'ennesimo contraccolpo che rischia di strozzarci definitivamente».

Il governo e l'amministrazione pubblica, proseguono i giornalisti, «non sono stati in grado sinora di individuare una risposta ad una situazione condizionata da lungaggini burocratiche, lotti deserti e ricorsi al Tar che non hanno ancora consentito di fermare questo meccanismo infernale per l'affidamento dei servizi giornalistici e informativi per gli organi centrali e periferici della amministrazioni dello Stato su cui il settore delle agenzie di stampa aveva già manifestato la sua contrarietà, in modo compatto per la prima volta nella storia del comparto, a marzo dello scorso anno».

La risposta dell’editore Luigi Abete in questa fase di difficoltà «è stata quella di scaricare totalmente le perdite per il mancato contratto con la Presidenza del Consiglio, ancora una volta, sulle spalle dei lavoratori – incalza il Cdr – con la minaccia di liquidazione e l'applicazione di una cassa integrazione pesantissima, il cui conto è pagato dai giornalisti, dalle loro famiglie e, anche, dai contribuenti. Lo stesso Abete che nei salotti televisivi offre lezioni su come si devono comportare le imprese virtuose».

Una situazione, già insostenibile, che rischia di spegnere una voce autorevole del panorama italiano. Il Cdr, conclude la nota, «torna a fare un appello a tutte le forze politiche, economiche, sociali e di categoria affinché si attivino perché questo non accada e a fare il possibile per tutelare i posti di lavoro e la pluralità dell’informazione. Stretti in questa tenaglia il Cdr di Askanews valuterà tutte le strade percorribili per uscire da questa situazione comprese azioni legali a tutela dei lavoratori di Askanews che stanno subendo un grave danno che dovrà essere risarcito».

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