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Un momento dell’Assemblea nazionale della Cgil a Palermo
Appuntamenti 29 Apr 2024

Assemblea nazionale Cgil contro le mafie, Di Trapani: «Contro la criminalità serve uno stop alle leggi bavaglio»

Il presidente Fnsi a Palermo all'iniziativa per ricordare Pio La Torre, a 42 anni dall'assassinio, insieme con Maurizio Landini; Franco La Torre, figlio di Pio; il fondatore di Libera don Luigi Ciotti e Rosi Bindi, ex presidente della Commissione nazionale antimafia. Presente anche il segretario regionale di Assostampa Sicilia, Giuseppe Rizzuto.

«La lotta alle mafie e alla corruzione passa anche attraverso un giornalismo di inchiesta forte e libero. E invece l'informazione è sotto attacco, la volontà di bavaglio è crescente». Lo ha detto il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani, partecipando lunedì 29 aprile 2024 all'Assemblea nazionale della Cgil contro mafie e corruzione che si è svolta a Palermo nell'Istituto dove studiò Pio La Torre.

«Questo vuol dire innanzitutto restituire dignità al lavoro: giornalisti con paghe da sottoproletariato è un fatto indegno di un Paese. Servono giuste retribuzioni, serve l'equo compenso. E vuol dire, inoltre, sbarrare la via legale alle intimidazioni, ovvero fermare le querele bavaglio», ha aggiunto Di Trapani.

«Tra poche settimane - ha poi ricordato il presidente Fnsi - saranno 10 anni dalla morte di Santo Della Volpe, che ha speso la sua vita in prima linea a denunciare la vergogna delle querele temerarie, pensando a necessarie forme di tutele soprattutto per i precari. L'Europa ha approvato la Direttiva anti-Slapp, che ora dovrà essere recepita in Italia. Come il nome di Pio La Torre è indissolubilmente legato alla normativa antimafia, sin dall'introduzione del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, sarebbe un giusto riconoscimento alla storia di impegno giornalistico, sindacale, sociale di Santo Della Volpe l'approvazione urgente di una legge contro le querele bavaglio legata al nome dell'ex giornalista del Tg3, ex presidente Fnsi e direttore di Libera Informazione».

All'iniziativa di Palermo, promossa alla vigilia del 42° anniversario dell'omicidio di Pio La Torre, ha partecipato anche il segretario della Cgil Maurizio Landini. «Abbiamo in Italia un'emergenza salariale da affrontare presto. Il governo dovrebbe mettere soldi per i contratti del pubblico impiego, come scuola e sanità, che sono scaduti da tre anni. Bisogna inoltre fare una riforma fiscale che non faccia pagare solo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, ma che combatta l'evasione e riduca la tassazione. Si deve combattere il lavoro precario e fermare le morti sul lavoro. Per tutto questo raccogliamo le firme per quattro referendum», ha detto fra l'altro Landini.

«La lotta contro la mafia - ha anche osservato - significa affermare il lavoro con diritti, affermare la realizzazione delle persone, a partire dai giovani. Vuol dire anche cambiare quel modello sociale ed economico che si è affermato in questi anni, che ha prodotto un modello di impresa fatto sullo sfruttamento, sul sub-appalto, sulla riduzione dei diritti. Per noi, la lotta alle mafie è innanzitutto una lotta per affermare i principi e i valori della nostra Costituzione».

E il figlio di Pio, Franco La Torre, ha rilevato che «oggi inauguriamo un murale che ricorda mio padre: è un riconoscimento alle sue battaglie contro la criminalità. Oggi la mafia fa meno rumore. Il movimento antimafia deve perciò aggiornare le sue analisi di lettura di questo fenomeno criminale. La lotta alla mafia è necessaria per la difesa della democrazia. Nella politica riemerge l'idea di attaccare la legge La Torre. Dobbiamo respingere questo tentativo».

All'incontro erano presenti, tra gli altri, il fondatore di Libera don Luigi Ciotti, Rosi Bindi, ex presidente della Commissione nazionale antimafia e il segretario regionale di Assostampa Sicilia, Giuseppe Rizzuto.

Pio La Torre, segretario regionale del Pci, promotore della legge che aggredisce i patrimoni mafiosi e definisce lo stesso reato di associazione mafiosa, fu ucciso a Palermo dalla mafia, insieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo, il 30 aprile 1982.

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