«Non solo è possibile invertire la tendenza della perdita di fiducia nei media tradizionali, ma è doveroso farlo perché è un trend pericoloso da un punto di vista democratico. Laddove si consuma la fiducia dei cittadini, si consuma la capacità critica e la partecipazione democratica. Si dice che i giornalisti siano gli storici dell'istante: non c'è momento più critico di quello di oggi per raccontare e mettere insieme i pezzi di un mosaico della complessità perché il mondo digitale e quello algoritmico racconta pezzi di verità, e a volte pezzi di non verità, ma condiziona la percezione cognitiva delle persone, e quindi rischia di limare il rapporto non solo tra l'intermediazione giornalistica o l'intermediazione dell'informazione ma fra tutte le intermediazioni, come sta già succedendo in alcuni campi». Lo ha detto lunedì 6 ottobre 2025 Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Informazione e all'Editoria, intervenendo alla maratona televisiva di dieci ore in diretta che segna l'avvio della nuova stagione di San Marino Rtv.
Per Barachini, le cui parole sono state riportate dall’Adnkronos, «il lavoro di difesa anche di alcune storture dei sistemi di intelligenza artificiale, che il governo italiano ha fatto con una legge specifica che ha tutelato il copyright ma soprattutto ha introdotto il reato del deepfake sia fondamentale». L'Italia «è stato il primo Paese ad introdurre questa fattispecie del reato di deepfake, che è nato quasi come un fattore che sembrava ludico in realtà sta minando questo rapporto fiducia tra chi vede, chi ascolta e il contenuto stesso. Se non torniamo alla valutazione concreta di quello che accade, rischiamo di diventare una popolazione sfiduciata nei confronti dell'informazione. E questo – ha concluso - ha pesantissime ricadute sulla formazione della coscienza critica e quindi della coscienza democratica». (anc)