«Google ha favorito illegalmente i propri servizi di tecnologia pubblicitaria a scapito dei concorrenti, degli inserzionisti e degli editori online. Il suo comportamento ha determinato prezzi più elevati per gli inserzionisti e una riduzione dei ricavi per gli editori pubblicitari, come i media. La Commissione ha concluso che le pratiche di Google sono illegali ai sensi delle norme Ue sulla concorrenza e ha imposto una multa di 2,95 miliardi di euro. Abbiamo anche chiesto di porre fine a questo comportamento illegale: ora l'azienda deve presentarci i propri piani per farlo. Se non riuscirà a elaborare un piano fattibile, potremmo imporre un rimedio adeguato». Lo ha dichiarato, come riporta l’agenzia Ansa lunedì 20 ottobre 2025, la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, Teresa Ribera, intervenendo in Aula a Strasburgo durante il dibattito 'La decisione di imporre una multa a Google: difendere la libertà di stampa e dei media nell'Ue'.
Ribera ha concluso: «Vogliamo che Google adotti un'azione correttiva su entrambe le sponde dell'Atlantico per risolvere questo conflitto di interessi. La nostra decisione non è isolata: come sapete, il nostro Rulebook digitale e, in particolare, il Dsa sono concepiti per garantire una maggiore trasparenza nella pubblicità online». (anc)