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Cronaca 08 Set 2005

Bimbo ucciso a Merano, Landolfi: "La televisione deve stare attenta al proprio ruolo". Sposini (Tg5): "E' inaccettabile la posizione del ministro, il giornalista ha il dovere di raccontare quanto accade"

''Questo ennesimo raccapricciante episodio che ha come vittima un bambino ucciso tra le mura domestiche deve trovare un'informazione soprattutto televisiva sempre piu' attenta e sempre piu' consapevole delle potenzialita' del proprio ruolo''.

''Questo ennesimo raccapricciante episodio che ha come vittima un bambino ucciso tra le mura domestiche deve trovare un'informazione soprattutto televisiva sempre piu' attenta e sempre piu' consapevole delle potenzialita' del proprio ruolo''.

''Questo ennesimo raccapricciante episodio che ha come vittima un bambino ucciso tra le mura domestiche deve trovare un'informazione soprattutto televisiva sempre piu' attenta e sempre piu' consapevole delle potenzialita' del proprio ruolo''. Lo dice il Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi. ''Occorre che il giornalismo - continua Landolfi - riesca ad autolimitarsi per impedire che possa instillare in psicologie fragili pericolosi effetti emulativi. Il diritto di cronaca e' sacro ma altrettanto sacro e' il dovere di preservare e promuovere il valore della famiglia e quello della tutela dei minori''. (ANSA) ''Inaccettabile''. Cosi' Lamberto Sposini a nome suo e della direzione del Tg5, definisce la posizione del ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi sul caso del bambino ucciso dalla madre a Merano. ''Landolfi - sottolinea Sposini - fa bene a ricordarci che i giornalisti devono avere consapevolezza del proprio ruolo, ma e' inaccettabile che un Ministro della Repubblica, per di piu' che si occupa di tv, dica che la televisione deve autolimitarsi per impedire aspetti emulativi''. ''Perche' - sottolinea Sposini - non limitarsi anche per altre questioni? Di questo passo dove si va a finire? Chi stabilisce l'autolimitazione se non il codice deontologico? Ragionando per paradossi perche' autolimitarsi su questa vicenda e non su quella di Fazio? O ci si limita per tutto o per niente''. ''Io che sono padre di famiglia - conclude Sposini - quando sento queste storie in tv cambio canale e provo orrore come utente ma come giornalista ho il dovere di raccontarle, ovviamente nel rispetto delle persone''. (ANSA)

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