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Palazzo Madama
Diffamazione 07 Giu 2016

Diffamazione nei confronti di politici e magistrati, la Fnsi: «Il Parlamento ci ripensi»

Nel giorno della discussione in aula, al Senato, del provvedimento per il contrasto alle intimidazioni degli amministratori locali, la Fnsi torna ad intervenire sul passaggio della proposta di legge che prevede l'inasprimento delle sanzioni per i giornalisti che dovessero essere riconosciuti colpevoli di diffamazione nei confronti di un politico o di un magistrato. «Il Parlamento ci ripensi», chiedono il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.

Nel giorno della discussione in aula, al Senato, del provvedimento per il contrasto alle intimidazioni degli amministratori locali, la Fnsi torna ad intervenire sul passaggio della proposta di legge che prevede l'inasprimento delle sanzioni per i giornalisti che dovessero essere riconosciuti colpevoli di diffamazione nei confronti di un politico o di un magistrato.

«La Fnsi - spiegano il segretario Lorusso e il presidente Giulietti - condivide la necessità che il Parlamento definisca una normativa a tutela degli amministratori pubblici minacciati da mafie e camorre, anzi ritiene che sempre più il mondo dell'informazione debba "illuminare" le aree a rischio sostenendo chi contrasta ogni forma di illegalità e di criminalità. Proprio per questo invitiamo il legislatore a non "inquinare" il provvedimento con norme relative alla diffamazione che prevedano l'inasprimento delle sanzioni penali e del carcere per i cronisti».

Per altro, sempre al Senato, giace da oltre un anno la riforma della diffamazione che prevede l'abrogazione del carcere così come chiesto dalle istituzioni europee e sancito da numerose sentenze della Corte di Giustizia. «L'eventuale approvazione di una norma simile - concludono i vertici della Fnsi riferendosi al testo che per contrastare le minacce agli amministratori locali aumenta le pene nei confronti dei giornalisti -, decontestualizzata dalla riforma della diffamazione, rischia di creare un clima di rinnovata tensione del quale non si sente davvero la necessità».

@fnsisocial

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