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Il giornalista Franco Grasso
Lutto 10 Ott 2016

Giornalismo marchigiano in lutto, è morto Franco Grasso volto amato della tv

Giornalismo marchigiano in lutto. È morto nell'ospedale di Torrette di Ancona, dove era ricoverato dal alcuni giorni, Franco Grasso, coordinatore di Ètv Marche e volto amato della tv regionale. Aveva 57 anni ed era da tempo malato. Il ricordo del Sigim.

Giornalismo marchigiano in lutto. È morto nell'ospedale di Torrette di Ancona, dove era ricoverato dal alcuni giorni, Franco Grasso, coordinatore di Ètv Marche e volto amato della televisione regionale. Aveva 57 anni ed era da tempo malato. Ecco come lo ricordano i colleghi del Sindacato giornalisti marchigiani. 

Addio Franco Grasso. “Uno  di noi”

Se n'è andato uno di noi, Franco Grasso era parte integrante della piccola-grande famiglia Sigim. Ci ha lasciati, tristissimi, la scorsa notte dopo aver combattuto come un leone contro un male subdolo e terribile. Uno dei 2 "GrasSocci" era non solo un collega valido e brillante, ma una persona bella. Il vuoto incolmabile che lascia nei suoi affezionati telespettatori ed in tutti noi, colpirà in particolare modo i colleghi di Ètv Marche... Non solo hanno perso il loro coordinatore della redazione, ma un vulcano di idee ed iniziative che caratterizzavano il palinsesto dell'emittente.
Il Sigim è vicinissimo ai colleghi ed ai familiari di Franco, unendosi all'abbraccio ideale e reale dopo la sua scomparsa.
Per coloro che vorranno tributargli un ultimo saluto, la camera ardente è nella sede della televisione, Ancona - via Merloni. I funerali si terranno lunedì prossimo alle 15 nella chiesa dei Salesiani del capoluogo dorico.  Ed a chi gli stava vicino abbiamo chiesto un ricordo affettuoso...
Linda Cittadini, collega, redattrice di Ètv e componente della commissione contratto nazionale Fnsi-Aer Anti Corallo lo tratteggia così:
Lontano dalle ultime ore di sofferenza, mi piace immaginare Franco che prepara la sua valigia di vestiti e giocattoli per i bambini dell’Africa, per i quali era impegnato da anni con l’associazione “Il sorriso di Daniela”. Mi piace immaginarlo così a progettare la trasferta a cavallo di una scia di luce, con l’energia del suo sorriso. È stato un capo che dieci anni fa mi ha detto: “Hai diritto di sbagliare”. Un capo che se il tg prendeva una piega “troppo istituzionale”, spronava a tornare tra la gente per cercare le notizie. In caso di emergenza, come è stato per la grande nevicata del 2012 ha richiamato tutti in redazione: dodici giorni in diretta, 144 ore in onda. Ma se le ore in redazione erano troppe si avvicinava alla scrivania per dire: “Stacca la spina”.
Ha creduto in un team giovane, formando una redazione di under 30, dieci anni fa, dando a noi redattori una grande chance di crescita, lasciandoci la libertà di organizzarci, di crescere insieme, di essere indipendenti nelle news di ogni giorno, nelle idee, senza condizionamenti. Una guida libera, di fiducia, capace di attirare il bene. Gli devo tanto: il mio mestiere, la mia vita. Come ad un padre.

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