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Associazioni 26 Gen 2006

“Giornalisti Uniti” chiede una riunione urgente del Consiglio regionale dell’Assostampa Siciliana: “Scarlata e Billitteri stanno affossando il Sindacato”

Catania, 17 gennaio - Dodici componenti del Consiglio regionale dell'associazione siciliana della stampa, che fanno capo a 'Giornalisti uniti’ componente di maggioranza della Fnsi, hanno chiesto una riunione urgente dello stesso Consiglio.

Catania, 17 gennaio - Dodici componenti del Consiglio regionale dell'associazione siciliana della stampa, che fanno capo a 'Giornalisti uniti’ componente di maggioranza della Fnsi, hanno chiesto una riunione urgente dello stesso Consiglio.

"Il totale fallimento dei vertici del sindaco siciliano - spiega una nota - è confermato dalla assoluta mancanza di iniziativa politica e di qualsiasi tipo di attività sindacale. Il Consiglio regionale ha ormai battuto tutti i peggiori record di inattività: riunitosi l'ultima volta all'inizio di ottobre non è mai stato convocato per discutere del rinnovo del contratto di lavoro, degli scioperi, della tenuta della categoria in Sicilia e della triste vicenda degli uffici stampa della pubblica amministrazione". "Alla presidenza del Consiglio - prosegue la nota – va addebitata, così come alla segreteria Billitteri, la totale responsabilità della inettitudine sindacale di organismi che non sono riusciti nemmeno a riunirsi per fronteggiare la deriva antisindacale manifestatasi al Giornale di Sicilia (giornale in cui lavora il segretario regionale) andato sempre in edicola nei sei giorni di sciopero proclamati dalla Fnsi". "Al presidente Scarlata, assente anche all'assemblea svoltasi al Gds e che con il suo colpevole silenzio ha permesso la violazione sistematica dello Statuto, e al segretario Billitteri (autroprorogatosi illegittimamente il mandato oltre ogni decenza) - afferma la nota dei Giornalisti uniti - chiediamo di lasciare il sindacato prima di causarne dolosamente il definitivo affondamento. La categoria in Sicilia attende una guida sindacale sicura. Non servono sedicenti rappresentanti che si impegnano nella tutela degli interessi (spesso inconfessabili) di pochi e contro il lavoro di molti come nel caso della stabilizzazione dei precari negli uffici stampa". (ANSA)

@fnsisocial

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