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Le testate Hearst
Cdr 19 Mag 2021

Hearst Magazines Italia annuncia un pesante piano di riorganizzazione. I Cdr: «Nessuna garanzia sul futuro»

L'editore prevede il taglio del 50 per cento dei giornalisti senza però illustrare, nonostante le ripetute richieste dei rappresentanti sindacali, alcun progetto editoriale e «destrutturando testate che hanno scritto la storia dell'editoria italiana», denunciano i redattori.

Hearst Magazines Italia (HMI e HMC) annuncia un pesante e doloroso piano di riorganizzazione aziendale che prevede il taglio del 50 per cento dei giornalisti. La notizia è stato data ai due Comitati di redazione e alla Federazione nazionale della stampa italiana durante un confronto sindacale «nel quale – spiega una nota del Cdr – l'azienda non ha però illustrato, nonostante le ripetute richieste, alcun progetto editoriale per il futuro delle testate della casa editrice: Elle, Elle Decor, Marie Claire, Marie Claire Maison, Gente, Cosmopolitan ed Esquire».

L'operazione Hearst, aggiungono i rappresentanti sindacali, «avviene a fronte di una generosa offerta di incentivi all'esodo con la speranza di svuotare le redazioni, depauperando, però, le stesse di professionalità ed eccellenze formate negli anni. E destrutturando testate che hanno scritto la storia dell'editoria italiana».

I giornalisti Hearst, proseguono i Cdr, «non ignorano la difficile situazione congiunturale che è andata peggiorando con la pandemia, ma ritengono inaccettabile il piano presentato dall'azienda, o meglio "calato dall'alto", un piano che non dà alcuna garanzia sul futuro e non prevede la condivisione di progetti editoriali. Un piano difficile da comprendere soprattutto a fronte dei numerosi sacrifici che hanno sopportato negli ultimi anni per salvaguardare i posti di lavoro, ma anche la qualità delle testate e lo stato di salute dell'intera azienda: sacrifici che si sono tradotti in adesione a diversi ammortizzatori sociali quali contratti di solidarietà, cassa integrazione a rotazione e pre-pensionamenti, uno sforzo notevole – concludono i comitati di redazione di HMI e HMC – che pare sia stato completamente inutile».

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