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Il sottosegretario all'Editoria, Andrea Martella
Editoria 06 Nov 2019

Il sottosegretario Martella alla Camera: «Daremo stabilità  e certezza ai contributi diretti»

Il delegato del governo all'Editoria ha ribadito in commissione Cultura i principi su cui intende basare la nuova legge di riordino del settore. Focus anche su Inpgi, agenzie di stampa, abuso nell'uso dei co.co.co., querele bavaglio, web tax e direttiva sul copyright. E sui prepensionamenti, «non possiamo prevedere questa misura senza interventi per l'occupazione», dice.

«Riteniamo di dare stabilità e certezza alla contribuzione diretta, una forma di sostegno presente in tutta Europa e per questo in legge di bilancio abbiamo inserito il differimento dei tagli ai contributi diretti già previsti, per ridisegnare l'intero sistema con una legge organica con il coinvolgimento del Parlamento». Lo ha ribadito il sottosegretario all'Editoria, Andrea Martella, in audizione in commissione Cultura alla Camera.

«Il margine di un anno per approvare la legge sull'editoria – ha aggiunto rispondendo alle domande dei parlamentari – può essere breve ma non si tratta di partire da zero: bisogna  coordinare una serie di interventi già sperimentati nel passato». Il sottosegretario ha spiegato che «il contributo diretto dovrebbe avere l'ambizione di raggiungere anche nuovi soggetti dell'informazione, ferma restando la tutela dell'informazione editoriale e di qualità».

Martella ha anche detto di condividere «la preoccupazione di garantire la salvaguardia del cartaceo e allo stesso tempo seguire con attenzione lo sviluppo delle nuove tecnologie. Nella legge sull'editoria – ha proseguito – dovremmo ricalibrare i contributi diretti e indiretti in nuove forme a partire dall'informazione locale, che è un patrimonio informativo fondamentale per il Paese».

Rispondendo a una domanda sui rapporti con il Movimento 5 Stelle nel governo, dopo il cambio di rotta dell'attuale esecutivo sul tema dell'editoria, il sottosegretario ha poi assicurato che «non esistono problemi irrisolvibili: ne abbiamo parlato nel governo e abbiamo raggiunto un'intesa che ritroviamo nel testo della legge di bilancio. Vorrei rassicurare circa la tenuta e il prosieguo di queste scelte».

Numerosi i temi toccati nel corso dell'audizione, fra cui anche quello della direttiva sul copyright. «Va approvata entro giugno 2021. È un lavoro da iniziare, mi auguro nel 2020, e da svolgere con equilibrio e attenzione. Faremo un tavolo di coordinamento con il ministro Franceschini e il ministro Amendola», ha anticipato.

E, quello della web tax: «La legge di bilancio – ha spiegato – non recepisce la proposta di destinare una quota dei proventi all'editoria anche perché il regime fiscale della tassa è oggetto di discussione a livello Ocse. Se non si raggiunge un livello di definizione nell'Ocse il tema sarà affrontato dalla Commissione europea. Ne ho parlato con il commissario Gentiloni che è competente sul tema. Dopo questo percorso avremo un importo e una destinazione più precisa di queste risorse».

Affrontata anche la questione dei fondi per i pensionamenti anticipati: «La misura è in fase di perfezionamento», ha detto Martella, aggiungendo che «le risorse ci sono, ma si sta perfezionando una questione di competenza anche del ministero del Lavoro. Ci saranno emendamenti da porre all'attenzione del parlamento. Credo che si potrà trovare un'intesa per fare in modo che questo intervento, meno innovativo degli altri ma sicuramente necessario, possa essere realizzato. Io rimarrei dell'idea che ai prepensionamenti debba corrispondere un turnover consistente, ho parlato di un rapporto di una entrata ogni due uscite. Ne possiamo discutere, ma non possiamo prevedere questa misura senza interventi per l'occupazione».

E, quanto al risanamento dell'Inpgi, il sottosegretario ha annunciato di aver scritto un lettera al premier Giuseppe Conte «per monitorare il percorso ed eventualmente istituire un tavolo tecnico per accompagnarlo. È un tema che ha bisogno del coinvolgimento di tutte le amministrazioni competenti», ha rilevato.

Focus anche sull'esigenza di una riorganizzazione delle agenzie di stampa, per le quali Martella pensa a forme di stimolo. «Da parte del governo – ha specificato – non è possibile introdurre misure di stampo dirigista che impongano aggregazioni, ma penso che nell'ambito della legge di sistema possano essere individuate forme di stimolo per l'ottimizzazione organizzativa e dimensionale dei vari soggetti. C'è il problema di conciliare il principio del pluralismo e di una corretta competizione tra i soggetti. L'impegno è di verificare tutte le soluzioni per riconoscere il servizio erogato dalle agenzie di stampa non considerandolo alla stregua di ogni altro bene. Dobbiamo immaginare una forma giuridica per fare questo».

Quindi alcuni cenni ad altre misure, dal contributo alle scuole dell'80% per gli abbonamenti a giornali e riviste, con a disposizione 20 milioni dal 2020, al credito di imposta per le edicole: «C'è l'esigenza – ha evidenziato – di stabilizzarlo dal 2021 con opportuni correttivi. Ritengo che quello delle edicole dovrà essere uno dei cardini della legge editoria 5.0».

Martella ha parlato anche di un «abuso nel ricorso ai co.co.co., una criticità da affrontare in primo luogo nell'ambito dell'istituzione della commissione per l'equo compenso ed anche con un eventuale tavolo tecnico sul tema». E, rispondendo alle domande sui contratti collettivi scaduti, «non è compito diretto del governo intervenire, ma sarà mio compito tenere in considerazione questo tema», ha detto.

In ultimo, sulle querele bavaglio, il sottosegretario ha auspicato che «l'intervento legislativo possa essere approvato. La risposta non può essere quella penale – ha concluso – ma sanzioni civili più congrue, accompagnate da un rafforzamento del codice deontologico».

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