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Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana
Associazioni 05 Dic 2022

'Il Tirreno', Ast: «Sanzionati giornalisti che lavorano 12 ore al giorno: inaccettabile»

Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti del sindacato regionale «deplorano il comportamento dell'editore, Gruppo Sae», la cui scelta «oltre allo schiaffo alla redazione, rappresenta un grave colpo alle normali relazioni sindacali».

Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana «deplorano il comportamento dell'editore de "Il Tirreno", Gruppo Sae, che ha sanzionato alcuni colleghi dopo aver aperto una contestazione disciplinare su una vicenda su proseguimento in orario notturno che era stata ampiamente spiegata e motivata in fase istruttoria, oltre che condivisa dal direttore al quale (articolo 6 del contratto) spetta l'organizzazione del lavoro».

Per l'Assostampa, «quel che arriva a indignare il sindacato è l'atteggiamento dell'editore di fronte a giornalisti che lavorano oltre 12 ore al giorno (il contratto prevede 7 ore e 12 minuti in un arco d'impegno di 10 ore) ai quali non solo non è mai stata riconosciuta nemmeno un'ora di straordinario, ma si va a insinuare che si siano approfittati del notturno (che vale da 7 a 16 euro lordi) invece di apprezzarli per quanto stanno dando, con slancio addirittura passionale, al giornale», si legge in una nota.

L'Assostampa Toscana «ritiene che la scelta dell'editore, oltre allo schiaffo alla redazione, rappresenti un grave colpo alle normali relazioni sindacali e, d'intesa con il comitato di redazione de "Il Tirreno", è pronta ad affiancare i colleghi in tutte le risposte che dovranno essere date a un'Azienda che probabilmente non si rende conto del lavoro massacrante che i giornalisti, in tutte le redazioni, sono costretti a sopportare per dare qualità al giornale. Redazioni che arrivano a produrre anche 25 pagine al giorno con 5 redattori, o addirittura meno, dovrebbero ricevere medaglie al valore e non sanzioni. Ma forse – conclude il sindacato regionale – ci sono editori, oggi, che non conoscono come viene confezionato un giornale».

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