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Il sindacato dei giornalisti francesi allo sciopero contro la riforma delle pensioni
Internazionale 19 Dic 2019

Informazione e diritti sotto attacco in Europa. Giornalisti in lotta in Italia, Francia, Grecia e Albania

Snj Cgt in piazza a Parigi con i lavoratori di tutte le categorie professionali contro la riforma delle pensioni. Ad Atene sindacato ed editori sono impegnati nel confronto con il governo per ottenere una legge di sostegno al settore. In Albania la protesta è contro il bavaglio al web. La Fnsi al fianco dei colleghi.

Informazione e diritti fondamentali sono sotto attacco in tutta Europa. E in tutta Europa i giornalisti si stanno mobilitando in difesa del loro lavoro, del pluralismo dei media, del diritto dei cittadini ad essere informati. I primi sono stati i francesi, scesi in piazza per protestare contro la riforma delle pensioni che il presidente Emmanuel Macron vorrebbe imporre alla generalità dei lavoratori.

Appena poche ore fa a mobilitarsi sono stati i giornalisti italiani, che chiedono al governo di mettere in sicurezza l'istituto previdenziale di categoria e di convocare attorno a un tavolo tutti gli attori del sistema dell'informazione per affrontare in maniera compiuta le criticità del settore, a cominciare dal lavoro precario.

Ora tocca ai giornalisti greci, da oltre un anno impegnati a lottare contro la grave crisi economica che attanaglia il settore dell'editoria e che ha già portato alla chiusura di numerose testate, con riflessi drammatici sull'occupazione, sulle condizioni di lavoro nelle redazioni e, in ultima analisi, sul pluralismo dell'informazione e sulla democrazia ellenica.

Domani, 20 dicembre, giornalisti ed editori greci incontreranno il ministro Stelios Petsas, che ha presentato in Parlamento un disegno di legge per il sostegno alla stampa, prima ritirato, poi ripresentato annunciando che le nuove norme saranno introdotte dopo il 2020.

In questo quadro di incertezza, i giornalisti greci fanno appello ai sindacati dei giornalisti degli altri Paesi, alla Efj e alla Ifj affinché li sostengano nella battaglia per la sopravvivenza e l'indipendenza dei media ellenici e per la salvaguardia del pluralismo dell'informazione in Grecia.

La Fnsi esprime solidarietà ai colleghi, così come si è schierata al fianco dei giornalisti albanesi, che in questi giorni si sono mobilitati contro una proposta di legge che, con il pretesto di contrastare il fenomeno delle fake news, permetterà ad un'autorità pubblica di nomina governativa di decretare quali siti web di notizie potranno restare visibili e quali no.

«Siamo al fianco dei colleghi greci – afferma Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi –. La nostra è una battaglia comune perché senza sostegno pubblico molti giornali sono destinati a chiudere soffocati dalle difficoltà economiche. La proposta di legge greca ha molti punti deboli: non garantisce l'autonomia e l'etica giornalistica fissati dalle carte deontologiche; non individua criteri chiari per l'assegnazione dei contributi, non si fa carico di saldare i salari arretrati non pagati ai lavoratori».

@fnsisocial

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