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John Elkann, presidente di GEDI Gruppo Editoriale (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Cdr 28 Mar 2024

'La dismissione di Gedi', una cronistoria «triste» del coordinamento dei Cdr superstiti del gruppo

«Ripercorrere questa vicenda - scrivono i Comitati di redazione - è utile per comprendere come terminerà e spiegare come mai le rappresentanze sindacali delle giornaliste e dei giornaliste delle testate rimaste non ripongono più alcuna fiducia nelle parole dell'attuale management».

Quella che leggerete sotto è una cronistoria asettica degli ultimi quattro anni di Gedi, cioè da quando la famiglia De Benedetti ha ceduto il gruppo a quella Elkann. A firmarla è il Coordinamento dei Cdr superstiti del gruppo Gedi.

«Ripercorrere questa vicenda – spiegano i Comitati di redazione – è utile per comprendere come terminerà e spiegare come mai le rappresentanze sindacali delle giornaliste e dei giornaliste delle testate rimaste non ripongono più alcuna fiducia nelle parole dell'attuale management. Nessuno di noi ha mai compreso il senso imprenditoriale dell'acquisto di Gedi, gruppo editoriale che ha avuto un ruolo nella storia di questo Paese, fatto a pezzi uno ad uno, smantellato senza alcuna strategia, con testate con anche oltre 100 anni di storia rimpiazzate da siti tutti centrati sul marketing e sulla vendita di prodotti. In passato abbiamo posto questa domanda, in maniera diretta, all'amministratore delegato Maurizio Scanavino ("perché comprare Gedi per poi smantellarla?"), senza ricevere una risposta. Riteniamo questa una storia triste per il valore che ha, in una democrazia, il giornalismo. Sia quello locale che quello nazionale, senza distinzione. I giornali non sono oggetti come altri, e qui citiamo le parole di Corrado Augias rivolte proprio ad Elkann un anno fa: "Con ogni dovuto rispetto, ingegnere, penso che lei non abbia riflettuto abbastanza su che cosa voglia dire essere editore di giornali (…) I giornali hanno un'anima, comunque bisogna maneggiarli con cura"».

Quel che resta del gruppo Gedi, proseguono i Cdr, «non ha però più tempo da perdere. Ogni giorno che passa, con la certificazione sotto ai nostri occhi dell'assenza di strategia e di interesse dell'editore, se non quello di tagliare i costi dove ormai non c'è più nulla da tagliare, è un'occasione persa per rilanciare le professionalità dei corpi redazionali, dando loro fiducia nel futuro. L'editoria è un settore in crisi, in Italia e nel mondo, ma una tenuta e un rilancio passano attraverso la passione di chi possiede e amministra le testate giornalistiche, avendone a cuore identità e indipendenza. Qualità che, in questi anni di cronistoria, non abbiamo visto. Per questo non chiediamo neanche più rassicurazioni, a cui non crederemmo. Lo stillicidio di voci di vendita, smentite di maniera e poi 'improvvise' vendite è stato uno spettacolo deprimente. Ci auguriamo solo – concludono i giornalisti – che tutto questo finisca presto, nel migliore dei modi per tutte e tutti».

Di seguito la «cronistoria della dismissione» scritta dal Coordinamento superstite del gruppo Gedi.

2 dicembre 2019
Viene ufficializzato il passaggio di Gedi da Cir a Exor
Gedi in quel momento è il primo editore di quotidiani in Italia, con La Repubblica, La Stampa e 13 testate locali, edita periodici tra cui il settimanale L’Espresso, è leader per audience nell’informazione digitale ed è uno dei principali gruppi nel settore radiofonico, con 3 emittenti nazionali, tra cui Radio Deejay.
John Elkann: «Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro. Oltre a portare l’esperienza maturata nel settore, anche a livello internazionale, Exor assicurerà la stabilità necessaria per accelerare le trasformazioni sul piano tecnologico e organizzativo. Siamo convinti che il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori, di oggi e di domani»

4 dicembre 2019
Articolo di settore: «A proposito del progetto di ristrutturazione che seguirebbe alla presa di controllo della famiglia Agnelli-Elkann, nei giorni scorsi fonti vicine alla Exor hanno fatto sapere che non è previsto alcuno spezzatino del portafoglio, e nello specifico non sono previsti lo scorporo de la Repubblica, o la vendita delle radio».

23 aprile 2020
Appena formalizzato il cambio di proprietà, viene licenziato in tronco il direttore di Repubblica, Carlo Verdelli, proprio quel giorno oggetto di minacce da parte di neofascisti
John Elkann: «I principi che sono all'origine del nostro gruppo non cambieranno: continueremo a difendere la libertà di espressione e a impegnarci per garantire un'informazione responsabile e libera da qualunque condizionamento».

9 ottobre 2020
Gedi comunica che è stato raggiunto un accordo per la cessione del ramo d’azienda delle testate il Tirreno, la Gazzetta di Modena, la Gazzetta di Reggio, la Nuova Ferrara

13 dicembre 2020
Interrotte le pubblicazioni di Micromega
Paolo Flores d'Arcais, direttore della rivista culturale della sinistra illuminista nata nel 1986, riceve questa mail da Corrado Corradi: «Gentili Signori, vi informiamo che dalla data del 1º gennaio 2021, Gedi Gruppo Editoriale S.p.A. cesserà la pubblicazione del periodico MicroMega. Cordiali saluti»

5 febbraio 2021
Gedi acquisisce l'80 per cento di “alfemminile”
Maurizio Scanavino: «Con alfemminile Gedi diventa il primo polo digitale italiano dopo Google e Facebook in termini di audience femminile: un significativo passo in avanti nel percorso di sviluppo strategico che proseguirà a pieno ritmo nei mesi a venire». La parola giornalismo non viene citata.

11 giugno 2021
Gedi acquisce il 78 per cento di AutoXY
Maurizio Scanavino: «Un efficace strumento di comunicazione digitale a performance per i clienti pubblicitari del settore automotive». La parola giornalismo non viene citata.

23 novembre 2021
Gedi sigla un accordo con iHeartMedia e nasce l'app One Podcast
Maurizio Scanavino: «Stiamo realizzando una vera e propria podcast factory, che sarà in grado anche di supportare la comunicazione dei principali brand attraverso la creazione di branded podcast personalizzati». La parola giornalismo non viene citata.

25 novembre 2021
Sottoscritto l’accordo per la cessione de La Nuova Sardegna

7 marzo 2022
Annunciati accordi preliminari relativi alla cessione dell’Espresso
Un mese prima il Comitato di redazione dell'Espresso si era sentito rassicurare sul futuro della testata poiché i conti per quanto in perdita erano in miglioramento e le ricorrenti voci di una possibile cessione della testata erano "totalmente infondate".  Il 9 marzo, parlando con il Cdr della Stampa, Maurizio Scanavino affermava che l'Espresso «ha in qualche modo fatto il suo tempo». In quella occasione l'ad smentisce la cessione dei due quotidiani friulani (Messaggero e Piccolo) e del Secolo XIX: «Abbiamo un presidio importante nel Nord Italia dove Gedi controlla testate leader in territori che danno ottime risposte».

6 luglio 2022
Gedi acquisisce il 30% di Stardust, "la prima azienda italiana nata con l'idea di evolvere l'influencer marketing"
Maurizio Scanavino: «Unendo le consolidate capacità editoriali e creative di Gedi al presidio nativo che Stardust assicura sulle nuove piattaforme digitali potremo ora realizzare prodotti innovativi e moltiplicare l’efficacia del portafoglio esistente». La parola giornalismo non viene citata.

18 ottobre 2022
Gedi firma un accordo per unire AutoXY e DriveK, dando vita ad un'unica società specializzata nella generazione di offerte commerciali per case automobilistiche e dealer
Maurizio Scanavino: «In una prospettiva di mercato in cui il digitale ed in particolare l’e-commerce assumeranno progressivamente importanza crescente anche nel settore automotive, questa nuova realtà si pone come interlocutore privilegiato per le case costruttrici e i concessionari». La parola giornalismo non viene, ovviamente, citata.

28 novembre 2022
Doppio ruolo per Scanavino: direttore generale e poi ad della Juventus
Il vertice di Gedi acquisisce un nuovo ruolo, che doveva essere a tempo secondo le rassicurazioni date ai vari Cdr, preoccupati anche per via di chiari e potenziali conflitti interessi. Il ruolo di Scanavino nella Juventus viene invece confermato.

20 dicembre 2022
Gedi cede ad Accenture due rami d’azienda di Gedi Digital
Daniele Bianchi, ad di Gedi Digital: «Ora avremo accesso a strumenti e a best practices internazionali sempre all’avanguardia, grazie alla forza e alle competenze di un player come Accenture. Questo ci permetterà di concentrare le nostre risorse nel cuore del business editoriale: la creazione e la valorizzazione di contenuti di qualità, per rispondere sempre meglio ai bisogni informativi e di intrattenimento dei nostri lettori e utenti».
Non si menziona la parola giornalismo, Bianchi lascerà il gruppo di lì a nove mesi e al suo posto non verrà fatta alcuna assunzione sul mercato. Nel frattempo la cessione complica e rende più che mai difficile lo sviluppo giornalistico multimediale per le testate del gruppo, che invece sin dal 2005 erano all’avanguardia del settore.

24 gennaio 2023
Voci di cessioni a Repubblica, risponde John Elkann: «Sono voci che mirano a generare instabilità. Repubblica è parte integrante di Gedi, e sta andando bene: ormai da mesi supera il principale concorrente, il Corriere della Sera, per numero di utenti unici».

25 gennaio 2023
Gedi acquisisce FormulaPassion.it
Daniele Bianchi: «Gedi assume sempre di più il profilo di una media company innovativa e moderna, partner di elezione per realtà digitali emergenti, interessate a realizzare insieme a noi progetti ambiziosi e di lungo termine».

16 febbraio 2023
Tutte le testate del gruppo Gedi scioperano
Scrive il coordinamento dei Cdr del gruppo: «Siamo tutti in vendita. Ieri, a distanza di soli due mesi da quando l'amministratore delegato del Gruppo Gedi Maurizio Scanavino aveva sottolineato come l'assetto dei giornali del gruppo, dai locali ai nazionali, rappresentasse il "perimetro di riferimento dell'azienda", è stato comunicato che si valutano proposte di vendita di singole testate o gruppi di esse. La comunicazione è stata data nel corso della riunione chiesta all'azienda dal Coordinamento dei Cdr dei giornali del gruppo dopo le notizie, non smentite, di trattative con gruppi interessati all'acquisizione delle storiche testate del Nordest».

27 marzo 2023
Gedi annuncia le offerte per i quotidiani veneti il Corriere delle Alpi, il Mattino di Padova, il Messaggero Veneto, la Nuova di Venezia e Mestre, Il Piccolo, la Tribuna di Treviso e Nordest Economia, accordo formalizzato il 23 ottobre

6 giugno 2023
Offerta del Gruppo Athesis a Gedi per l’acquisto della Gazzetta di Mantova, accordo formalizzato il 29 settembre

dicembre 2023 - gennaio 2024
Si rincorrono voci e articoli giornalistici sulle trattative per la cessione da parte di Gedi di Radio Capital e Radio Deejay. Le voci su Repubblica invece girano da almeno due anni.

Febbraio 2024
Trattative in corso per la cessione di Gedi della Provincia Pavese

27 marzo 2024
Gedi e il gruppo Msc raggiungono un’intesa preliminare per la cessione del Secolo XIX
Maurizio Scanavino: «Gedi punterà ora su due obiettivi prioritari: cogliere tutte le potenzialità della transizione digitale in corso, nel pieno rispetto dell'identità delle sue testate la Repubblica e La Stampa, e al contempo sviluppare nuove iniziative e progetti di intrattenimento». La parola giornalismo non viene citata.

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