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Associazioni 06 Dic 2005

L’Assostampa Ligure deferisce ai probiviri 35 iscritti per la mancata adesione e partecipazione agli scioperi di settembre, ottobre e novembre

Le iniziative di “lotta” come gli scioperi non vengono mai decise a cuor leggero, né si tratta di decisioni assunte in ristrette rappresentanze.

Le iniziative di “lotta” come gli scioperi non vengono mai decise a cuor leggero, né si tratta di decisioni assunte in ristrette rappresentanze.

La Ligure ha deferito ai probiviri 35 dei propri iscritti per la mancata adesione e partecipazione agli scioperi di settembre, ottobre e novembre. Anche questa scelta non è stata fatta a cuore leggero, ma nel rispetto e nell’applicazione dello statuto sindacale della Ligure e della Fnsi. Gli scioperi per le vertenze dei rinnovi contrattuali Fieg Fnsi, Aeranti Fnsi (emittenza locale) e per gli uffici stampa sono stati decisi dalla conferenza nazionale dei Cdr, dalla commissione contratto, dalla giunta consulta della Fnsi con scelte ampiamente condivise e dopo confronti aperti e serrati conclusisi, come la conferenza nazionale dei Cdr, con un pronunciamento unanime. Con una scelta di campo decisa a favore delle tutele per il lavoro autonomo, delle garanzie e regole normative ed economiche (non privilegi) oggi messe in discussione. La stragrande maggioranza dei colleghi ha partecipato con sacrificio personale agli scioperi anche in quei settori come l’emittenza locale in cui i contratti sono economicamente meno forti e come i colleghi free lance le cui condizioni economiche e di lavoro sono precarie e negative. I giornali che sono andati in edicola sono stati quasi sempre realizzati con poche persone, spesso con “non” giornalisti e con edizioni ridotte all’osso, prive di notizie. In Liguria il deferimento interessa colleghi dipendenti e no, di vari settori con il caso de il Corriere Mercantile la cui coop ha scelto di essere in edicola nei giorni di sciopero e di diffondere le proprie edizioni anche al di fuori della tradizionale area diffusionale. Una scelta miope: conosciamo le condizioni della coop editoriale del Mercantile, ma il livello di scontro in atto sulle regole, sui diritti doveri dell’informazione, sulle tutele del lavoro giornalistico dipendente e no, non ammettono né consentono deroga alcuna. Né possono consentire che la rottura della solidarietà sindacale diventi anche strumento di sfruttamento degli spazi lasciati liberi non dagli editori, ma dai giornalisti in sciopero. Le regole del gioco, in questo campo, sono chiare e dovrebbero essere chiare, da sempre.

@fnsisocial

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