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Cronaca 11 Giu 2005

L'esame dei Dna dirà se i resti consegnati ai carabinieri del Ris sono di Enzo Baldoni, sequestrato e ucciso in Iraq nell'agosto 2004

A quasi dieci mesi dalla sua uccisione in Iraq, cio' che resta del corpo di Enzo Baldoni potrebbe essere riconsegnato presto alla famiglia. E' questa la speranza che viene dall'esame del Dna su materiale rintracciato da Maurizio Scelli, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, e consegnato alla Procura di Roma che apparterrebbe proprio all'italiano ucciso lo scorso agosto.

A quasi dieci mesi dalla sua uccisione in Iraq, cio' che resta del corpo di Enzo Baldoni potrebbe essere riconsegnato presto alla famiglia. E' questa la speranza che viene dall'esame del Dna su materiale rintracciato da Maurizio Scelli, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, e consegnato alla Procura di Roma che apparterrebbe proprio all'italiano ucciso lo scorso agosto.

(ANSA) - ROMA, 11 GIU - A quasi dieci mesi dalla sua uccisione in Iraq, cio' che resta del corpo di Enzo Baldoni potrebbe essere riconsegnato presto alla famiglia. E' questa la speranza che viene dall'esame del Dna su materiale rintracciato da Maurizio Scelli, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, e consegnato alla Procura di Roma che apparterrebbe proprio all'italiano ucciso lo scorso agosto. Il campione all'esame dei carabinieri del Ris sarebbe il secondo giunto da Baghdad, nel giro di un mese, ed integrerebbe il primo, risultato insufficiente a verificarne l'identita' esatta. In pochi giorni, forse gia' domani, si potra' conoscere l'esito delle analisi. Nessun commento dai diretti interessati sui fatti ma la conferma indiretta che si potrebbe essere vicini all'ultima fase della vicenda Baldoni e' venuta dalla stesso Scelli che, alla richiesta di informazioni, ha risposto: ''chiedete alla Procura''. Come dire e' vero, c'e' un accertamento in corso. Un'affermazione che avvalora anche il suo diretto coinvolgimento nella vicenda secondo le indiscrezioni apparse oggi su 'La stampa'. Del resto, Scelli in tutto questo tempo ha spesso ripetuto di essere continuamente impegnato nel recupero della salma di Baldoni. Ha voluto ripetere quanto avvenne per Fabrizio Quattrocchi, il cui cadavere gli fu consegnato da un arabo. Fu proprio la moglie di Enzo a chiedere a Scelli un impegno per il ritrovamento del corpo del giornalista del 'Diario'. Avvenne subito dopo la notizia ell'uccisione: ''Faremo tutto il possibile - disse Scelli - per recuperare il cadavere. E' un atto di pieta' umana. L'ho promesso alla famiglia''. Una ricerca, evidentemente mai lasciata correre, che e' aumentata di difficolta' via via che il tempo passava e che appariva piu' complessa per via dei combattimenti. Questi creavano per i volontari italiani l'impossibilita' di movimento e quindi di verificare le informazioni che arrivavano all' ospedale Medical City, gestito proprio dalla Cri. Secondo quanto e' stato possibile ricostruire, ieri sera Scelli, partito tre giorni fa per l'Iraq, e' rientrato da Baghdad con questo secondo campione che ha poi consegnato alla Procura. Il primo campione gli era stato direttamente consegnato a Roma ma i possessori dei presunti resti di Baldoni avrebbero preteso per questa seconda consegna, quale garanzia assoluta, la sua presenza fisica nella capitale irachena. Il passaggio del materiale sarebbe avvenuto all'aeroporto. A tenere le fila della trattativa sarebbe stato direttamente lo stesso Scelli. Avrebbero collaborato con il commissario straordinario della Cri gli stessi intermediari utilizzati nelle precedenti trattative avviate per le liberazioni degli altri italiani rapiti a favore delle quali la Cri, proprio per via dell'attivita' umanitaria che svolge nel paese da oltre due anni, ha avuto un ruolo significativo. I contatti locali di Scelli si sarebbero detti ''convinti'' che i resti sui quali si stanno effettuando le analisi del Dna appartengono proprio a Baldoni. La famiglia Baldoni si e' chiusa in un comprensibile silenzio. Il papa' di Enzo, Antonio, ha detto di non sapere nulla; mentre uno dei fratelli, Sandro, ha ammesso che ''e' un momento particolare. Vedremo...''.

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