Il Consiglio d'Europa denuncia gli attacchi alla professione giornalistica attraverso il libro 'Missione informare: le testimonianze di giornalisti in pericolo', in cui 20 reporter di 18 Paesi, fra cui l'italiano
Daniele Piervincenzi (aggredito a Ostia da Roberto Spada) e la maltese Daphne Caruana Galizia (intervistata 10 giorni prima di essere assassinata), raccontano le minacce, violenze fisiche e verbali, subite per il loro lavoro.
Nel libro si riportano anche l'aumento dell'autocensura e della politicizzazione nei media e le strategie messe in atto per resistere a tutto questo e tenere sotto controllo la paura per la propria incolumità e quella dei propri cari.
Il libro, dedicato a Daphne Caruana Galizia e a tutti i giornalisti che hanno perso la vita nell'esercizio della professione, oltre a riportare nel dettaglio l'esperienza dei 20 intervistati, contiene anche diverse raccomandazioni su come proteggere coloro che sono minacciati, ma anche «creare un ambiente favorevole per media liberi, indipendenti e diversificati».
Lo scopo di questo studio, si legge sul sito web del Coe, «è quello di illustrare e fornire una migliore comprensione delle diverse forme di ingerenza nella libertà di stampa, già individuate in uno studio quantitativo sui rischi cui sono esposti i media e i giornalisti pubblicato nel 2017 e basato su un'indagine condotta su 940 giornalisti degli Stati membri del Consiglio d'Europa e della Bielorussia».