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Giornalisti 06 Lug 2012

Per i tagli e orari ridotti, a rischio la Sala stampa italiana

Il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di ''dimezzare il personale in servizio presso la Sala Stampa Italiana riducendo drasticamente l'orario di apertura della struttura che, da quasi un secolo, offre assistenza ai giornalisti che lavorano nella capitale per le testate non romane'': ad affermarlo sono i giornalisti del Gruppo Romano Corrispondenti che ''esprimono grande preoccupazione'' e temono di vedersi ''gravemente pregiudicata la possibilita' di svolgere il loro lavoro''.

Il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di ''dimezzare il personale in servizio presso la Sala Stampa Italiana riducendo drasticamente l'orario di apertura della struttura che, da quasi un secolo, offre assistenza ai giornalisti che lavorano nella capitale per le testate non romane'': ad affermarlo sono i giornalisti del Gruppo Romano Corrispondenti che ''esprimono grande preoccupazione'' e temono di vedersi ''gravemente pregiudicata la possibilita' di svolgere il loro lavoro''.

La decisione del ministero - spiega il Gruppo Corrispondenti in una nota - ''non garantisce piu' l'apertura nelle ore pomeridiane e serali, oltre che il sabato e la domenica, e mette a rischio l'esistenza stessa della Sala Stampa, con la paventata chiusura di una sede peraltro gloriosa: qui, infatti, nel 1943 fu ricostituito il sindacato dei giornalisti, la Fnsi, che era stato sciolto dal fascismo, e sempre qui nel 1945 fu definita la struttura della neonata Agenzia ANSA'' .''La scelta del ministero - inoltre, ed e' piu' grave - mette a rischio - affermano il gruppo romano corrispondenti - anche molte decine di posti di lavoro tra i giornalisti ed appare ancor piu' incomprensibile se rapportata alla attenzione dedicata invece alla Sala Stampa Estera: con il risultato - fa notare l'Associazione stampa romana - che di fatto il governo non tutela ne' garantisce i lavoratori italiani, ma soltanto i giornalisti stranieri''.    (ANSA) - ROMA, 6 LUGLIO.

 

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