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Marcello Foa (ImagoEconomica/Fnsi)
La polemica 19 Set 2023

Rai, bufera su 'Giù la maschera' di Marcello Foa dopo le affermazioni del medico no-vax

«Non serve a nulla perché non è un vaccino», una delle frasi dello psicoterapeuta ospite della trasmissione che nell'ottobre 2021 era stato sospeso dall'Ordine. Rai si dissocia «in maniera netta». Di Trapani: «Sarebbe questo il 'pluralismo' di cui si parlava?». Il Cdr del Gr e di Radio1: «Questa è disinformazione». Il direttore Pionati: «Dichiarazioni che non rispecchiano la posizione della redazione e della rete». Usigrai: «Stop al contratto con Foa».

È polemica dopo le affermazioni su Covid e vaccini pronunciate dal medico Massimo Citro della Riva martedì 19 settembre 2023 durante il programma 'Giù la maschera' di Marcello Foa su Radio1. «Non serve a nulla perché non è un vaccino», una delle frasi dello psicoterapeuta che nell'ottobre 2021 era stato sospeso dall'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Torino non avendo provveduto alla vaccinazione anti-Covid.

«Su Radio1 per parlare di Covid Marcello Foa ha invitato Massimo Citro della Riva, sospeso due anni fa dall'Ordine dei medici. Sarebbe questo il "pluralismo" di cui si parlava? Sarebbe questo il cambio di narrazione?», scrive su Twitter il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani.

Anche Comitato di redazione del Giornale Radio e di Radio1 e Usigrai, in una nota congiunta, «esprimono sconcerto e prendono le più ampie distanze per le posizioni anti-scientifiche andate in onda su Radio1 durante il programma "Giù la maschera" di Marcello Foa».

Per i rappresentanti sindacali, «arrivare a sostenere che dietro la campagna di vaccinazione ci sia stata e ci sia "una volontà evidente di fare del male", come ha fatto uno degli ospiti, senza che nessuno da studio prendesse le distanze, è assolutamente indegno dei valori del servizio pubblico».

Giornaliste e giornalisti Rai ricordano poi che «durante il drammatico periodo della pandemia da Covid, per anni abbiamo raccontato l'importanza della vaccinazione e della prevenzione e noi del Giornale radio Rai lo abbiamo fatto con la massima abnegazione, per questo motivo – incalzano – non possiamo tollerare posizioni non sostenute da solide basi scientifiche. Questo non è pluralismo. Questa è disinformazione. Per tutti questi motivi, abbiamo prontamente chiesto al direttore di prendere le distanze in maniera decisa».

Presa di distanza che non si fa aspettare, sia da parte del direttore che della stessa azienda del servizio pubblico radiotelevisivo. «In relazione a quanto detto dal medico Massimo Citro della Riva nel corso della trasmissione di Rai Radio 1 'Giù la maschera' - si legge in una nota di viale Mazzini -, Rai si dissocia in maniera netta dalle sue affermazioni e, in particolare, da quelle relative alle cure che non sarebbero state garantite ai malati di Covid e da quelle sull'efficacia e sui pericoli dei nuovi vaccini. Si tratta di affermazioni gravi che possono ingenerare confusione nell'opinione pubblica ed essere fuorvianti rispetto alla doverosa tutela della salute dei cittadini».

E il direttore di Radio1, Francesco Pionati, precisa che le dichiarazioni dell'ospite di Foa «non corrispondono in alcun modo né al mio personale pensiero, né alla linea editoriale dei Gr e di Radio1 la quale, al contrario, pur nel rispetto e nel libero confronto di tutte le opinioni, tende a sostenere ogni iniziativa della sanità pubblica finalizzata a contrastare l'epidemia di Covid, a cominciare dalla tutela dei più fragili. Colgo l'occasione – prosegue – per invitare tutti i conduttori, in presenza di dichiarazioni estreme rese dai loro ospiti a chiarire che le stesse sono fatte a titolo personale e non rispecchiano in alcun modo la posizione della Redazione e della Rete».

In serata, quindi, l'affondo dell'Usigrai: «Prendiamo atto che la Rai e il direttore del Gr hanno preso le distanze da quanto andato in onda oggi nel programma 'Giù la maschera', condotto da Marcello Foa, un esterno chiamato appositamente per condurre questo spazio. E ora si conclude tutto così? Con una presa di distanza? E il codice etico stavolta non si applica? Quello stesso codice etico già usato con grande sollecitudine per non trasmettere il programma di Saviano, peraltro già realizzato e pagato. Come sottolineato dal Comitato di redazione del Giornale Radio, dare voce a posizioni anti-scientifiche non è e non può essere considerato pluralismo. Foa ha violato il codice etico Rai, a cui sono sottoposti anche i collaboratori, che impone di assicurare verità di informazione e piena credibilità. La Rai sia ora coerente e non usi due pesi e due misure e interrompa il contratto con Foa».

@fnsisocial

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