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Fnsi 03 Feb 2004

Rai, Cda carico di tensione: la Presidente conferma le accuse e tre consiglieri la sfiduciano Annunziata: "Fiducia incrinata? Rimettete il vostro mandato" Lainati (Fi): "Se ne vada lei" Usigrai: "Il Cda si chiarisca sull'autonomia dell'azien

Rai, Cda carico di tensione: la Presidente conferma le accuse e tre consiglieri la sfiducianoAnnunziata: "Fiducia incrinata? Rimettete il vostro mandato"Lainati (Fi): "Se ne vada lei"Usigrai: "Il Cda si chiarisca sull'autonomia dell'azienda"Morri (Ds): "Annunziata ha solo detto la verità"

Rai, Cda carico di tensione: la Presidente conferma le accuse e tre consiglieri la sfiduciano
Annunziata: "Fiducia incrinata? Rimettete il vostro mandato"
Lainati (Fi): "Se ne vada lei"
Usigrai: "Il Cda si chiarisca sull'autonomia dell'azienda"
Morri (Ds): "Annunziata ha solo detto la verità"

Consiglio flash e carico di tensione in viale Mazzini. E' durato appena un'ora il consiglio d'amministrazione della Rai ed e' stato interamente occupato dal dibattito sulle dichiarazioni rese ieri alla Stampa estera dal presidente Lucia Annunziata. La presidente. Di fronte alle contestazioni dei tre consiglieri presenti, Alberoni, Petroni e Veneziani (era ancora una volta assente per malattia il professor Giorgio Rumi), ha ribadito la portata delle sue affermazioni, annunciando di essere pronta a ripeterle anche in altre sedi ufficiali. Immediate le reazioni dei consiglieri di maggioranza alle parole della presidente. Il piu' duro e' stato il professor Alberoni, il quale ha detto senza messi termini di non aver piu' fiducia nell'operato della Annunziata. Piu' articolate, ma non meno nette le posizioni di Petroni e Veneziani. Tutti hanno fatto mettere a verbale parole di esplicita censura sull'operato della presidente. E' stato a questo punto che la riunione e' stata sospesa. La Annunziata e' tornata nel suo ufficio e i tre consiglieri di maggioranza si sono riuniti a parte per stilare un documento comune che stigmatizza l'operato della presidente. (Adnkronos) ''Il rapporto fiduciario con la presidente Lucia Annunziata e' incrinato''. Lo affermano in una nota congiunta i tre consiglieri d'amministrazione della Rai presenti alla seduta di oggi, Marcello Veneziani, Francesco Alberoni e Angelo Maria Petroni. ''I consiglieri Francesco Alberoni, Angelo M. Petroni e Marcello Veneziani, dopo aver ascoltato la dichiarazione della Presidente Lucia Annunziata, resa in CdA, che conferma le gravi accuse lanciate attraverso la stampa estera, ribadiscono che la propagazione di notizie infondate e lesive della dignita' e dell'autonomia del Consiglio nella sua collegialita' e nei suoi singoli componenti, getta discredito sulla Rai intera, infonde disorientamento e sfiducia all'interno dell'azienda e sprofonda la Rai nel clima demagogico pre-elettorale''. ''I consiglieri -conclude la nota- ritengono che con queste reiterate e incaute esternazioni si sia incrinato il rapporto fiduciario con la presidente''. (Adnkronos) ''L'autonomia della Rai e il suo pluralismo interno sono per me battaglie irrinunciabili perche' essenziali per la difesa del Servizio Pubblico. Se alcuni consiglieri non ritengono di poterle condividere possono rimettere il loro mandato ai presidenti delle Camere che li hanno nominati nell'ambito della formula di garanzia che su questa presidenza si impernia''. Lucia Annunziata replica cosi' alla nota congiunta diffusa dai consiglieri d'amministrazione Alberoni, Petroni e Veneziani. (Adnkronos) ''La sfiducia della maggioranza del Cda della Rai nei confronti della presidente Annunziata e' la logica e inevitabile conseguenza dopo le reiterate prese di posizione con le quali la badessa, da presidente di garanzia, si e' trasformata ufficialmente in presidente di opposizione all'azienda e a chi l'amministra''. E' quanto afferma Michele Bonatesta, senatore di An in commissione di Vigilanza sulla Rai, che sottolinea in una nota come si tratti di ''un'opposizione tutta giocata dentro logiche politiche interne allo schieramento di centrosinistra, che nulla ha a che vedere con l'asserita difesa dell'autonomia e dell'indipendenza della Rai e che, anzi -prosegue il senatore- certifica la mancanza di autonomia e la dipendenza dell'Annunziata dai diktat ulivisti''. ''Arrivati a questo punto -aggiunge- appare logico e inevitabile che l'Annunziata prenda atto della situazione. Mentre appare illogico ed evitabile l'invito della badessa ai tre consiglieri che l'hanno sfiduciata a dimettersi. E' lei, che per una candidatura alle europee si e' fatta paladina della liberta' e del pluralismo, negati per una vita nella Rai della sinistra, - conclude Bonatesta - che deve trarre le conseguenze del caso''. (Adnkronos) ''L'Annunziata deve ora prendere atto della sfiducia da parte del Cda della Rai e trarne le debite conseguenze. Non puo' chiedere le dimissioni dei consiglieri. Se c'e' qualcuno che deve rimettere il mandato e' solo il presidente della Rai''. Questo il commento di Giorgio Lainati, capogruppo di Forza Italia in commissione di Vigilanza. ''In tutti questi mesi - aggiunge - i consiglieri hanno tenuto un comportamento piu' che corretto e, per non esasperare gli animi, non hanno mai replicato alle esternazioni politiche dell'Annunziata, che non si e' mai comportata da presidente 'di garanzia' e non ha tutelato gli interessi dell'azienda. Ora la misura e' colma -conclude Lainati- e Alberoni, Petroni e Veneziani non potevano fare altro per difendere dal discredito, non solo le loro persone, ma anche l'azienda Rai''. (Adnkronos) ''La richiesta di dimissioni dei tre consiglieri di maggioranza del Cda della Rai nei confronti del presidente Lucia Annunziata e' un atto di arroganza politica e di maleducazione istituzionale. Questo fatto dimostra anche la particolare predisposizione politica non pluralista di questi consiglieri proprio oggi che la maggioranza non e' riuscita a portare a termini il Progetto di legge Gasparri che cancella definitivamente il pluralismo dell'informazione nel nostro paese''. Lo afferma Marco Rizzo, capogruppo Pdci alla Camera. (Adnkronos) ''E' intorno alla questione cruciale dell'autonomia della Rai che deve avvenire il chiarimento all'interno del Consiglio di Amministrazione: la stessa questione che stanno sollevando da tempo giornaliste e giornalisti del servizio pubblico, senza aver ricevuto finora alcuna risposta dalla maggioranza dei consiglieri''. Lo sostiene l'Esecutivo Usigrai. ''E' la subalternita' mostrata ai diktat e ai gradimenti di parte governativa - continua il sindacato - che ha fin qui gettato discredito sull'azienda, creato fortissimo disagio fra tanti dipendenti, suscitato disaffezione verso la Rai in ampi settori del Paese. I giornalisti della Rai sollecitano una discussione nella quale il vertice abbia finalmente il coraggio di ascoltare le proteste e le richieste che vengono dal corpo dell'azienda. Nessun rilancio del servizio pubblico puo' avvenire se si continua a negare la necessita' di archiviare il metodo delle esclusioni e dei veti. L'assemblea gia' convocata per domani pomeriggio a Saxa Rubra sara' un'ulteriore occasione per riaffermare questa domanda di autonomia''. (ANSA). ''Sono sorpreso dal tasso di isteria delle reazioni politiche, della destra oltranzista, alle denunce del Presidente della Rai''. A dirlo e' Fabrizio Morri, responsabile informazione della segreteria Ds. ''Cosa ha poi detto l'Annunziata? Che il Presidente del Consiglio, prigioniero del conflitto di interessi, ha messo sotto controllo la Rai - continua Morri - come mai nessun governo passato ha pensato di fare, decidendo anche chi lavora e chi no. E' inutile urlare e strepitare, poiche' questa e' la verita' - aggiunge l'esponente Ds - e la difesa dell'autonomia della Rai dovrebbe essere svolta non solo dal Presidente ma da tutto il Cda e dal Direttore Generale. O pensavate che la Presidente dovesse tagliare soltanto i nastrini?''. (ANSA).

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