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Rai, Usigrai: «Vespa 'artista' e i giornalisti non hanno il contratto. In Cda nulla da dire?»
Servizio pubblico 05 Ott 2017

Rai, Usigrai: «Bruno Vespa è un 'artista' e i giornalisti non hanno il contratto. In Cda nulla da dire?»

«Lo strapotere degli agenti, l'assenza di un progetto di riforma innovativo e radicale e c'è chi non rinuncia a compensi milionari: i nodi stanno venendo al pettine» e vanno affrontati «nel rinnovo del Contratto di Servizio e nella gestione dell'azienda», incalzano i giornalisti del servizio pubblico.

«Lo strapotere degli agenti, giornalisti che si autodefiniscono "artisti" pur di firmare contratti milionari, assenza di un progetto di riforma innovativo e radicale. I nodi stanno venendo al pettine». Così l'esecutivo dell'Usigrai interviene nella polemica che nelle ultime ore sta interessando l'azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo.

«Se davvero si vuole ridurre gli sprechi e offrire ai cittadini una Rai Servizio Pubblico migliore - proseguono i giornalisti Rai in una nota - sono questi i nodi da sciogliere nel rinnovo del Contratto di Servizio e nella gestione dell'azienda. Ricordiamo che Bruno Vespa, pur di difendere i suoi compensi, ha deciso di autodefinirsi artista. Un caso che riapre con forza la questione dell'informazione di rete che, a tutela degli utenti, dovrebbe essere sottoposta ai vincoli deontologici delle testate. Ricordiamo che l'artista Bruno Vespa è colui che ha ospitato nel suo salotto i Casamonica e Riina jr, e colui che ha permesso che si citassero i nomi di minorenni coinvolti in fatti di cronaca, in palese violazione di ogni carta deontologica».

E, ancor di più, «è colui che pur di difendere il suo contratto milionario da artista ha usato come minaccia il riconoscimento del contratto giornalistico di chi lavora con lui», osserva l'Usigrai.

«Sarebbe stato più onorevole da parte sua accettare il tetto allo stipendio e unirsi a noi nella battaglia per chiedere il dovuto contratto giornalistico per i tanti, troppi, che in Rai, anche a Porta a Porta, fanno lavoro giornalistico a partita iva, o da programmisti registi, assistenti ai programmi, o altre fantasiose soluzioni. Nel Cda Rai - conclude la nota - ci sono ben 4 giornalisti, presidente compresa. Nulla da dire?»

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