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Servizio pubblico 26 Nov 2015

Rai, Usigrai: "Un errore la scelta di un coordinatore esterno"

Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, interviene sulle novità in arrivo in casa Rai: “È positivo che la riforma parta dal prodotto, che si parli di tutta l’informazione e non solo dei tg – scrive in una nota – ma con la scelta di un coordinatore editoriale esterno si parte con il piede sbagliato”.

Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, interviene sulle novità in arrivo in casa Rai: “È positivo che la riforma parta dal prodotto, che si parli di tutta l’informazione e non solo dei tg – scrive in una nota – ma con la scelta di un coordinatore editoriale esterno si parte con il piede sbagliato”.

“Siamo solo alle prime linee di intervento, e molto caute. Una valutazione reale sarà possibile solo quando partirà l'imprescindibile confronto. E noi ribadiamo ancora una volta che deve essere nella direzione del cambiamento radicale, coraggioso, e dell'innovazione. Abbandonando le tentazioni di conservazione dell'esistente”.
A parlare è il segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, che con una nota interviene nel merito della riorganizzazione che in casa Rai si apprestano ad operare il nuovo Cda e, soprattutto, il nuovo Direttore generale.
“Intanto è positivo – scrive Di Trapani – che, come proposto dall'Usigrai con RaiPiù, la riforma parta dal prodotto. E che non si parli più solo di Tg, ma di tutta l'informazione, compresa quella di approfondimento delle reti. Erano le critiche principali che redazioni e Usigrai fecero al piano cosiddetto 15 dicembre, che oggi per fortuna, grazie anche a quel lavoro sindacale, viene definitivamente archiviato. Così come l'aver sgomberato il campo dalle pretestuose e interessate indiscrezioni su presunti esuberi, crea le condizioni per un confronto vero e sereno”.
“Ma – conclude la nota – con la scelta come coordinatore editoriale di un esterno, per di più senza esperienza radiotelevisiva, si parte con il piede sbagliato. In Rai ci sono professionalità adeguate a costruire il necessario percorso di radicale trasformazione”.

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