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Carlo Fuortes, amministratore delegato Rai
Servizio pubblico 17 Dic 2021

Rai, via libera alle direzioni di genere. Usigrai e Cdr Reti: «Doveroso e urgente un confronto sul nuovo assetto»

Dubbi dei rappresentanti sindacali sui criteri di assegnazione dei programmi di informazione. «Nessuno ha chiarito come saranno ripartiti. Chi decide cosa è o meno approfondimento? È necessario definire struttura e organizzazione», incalzano i giornalisti. Cpo Rai e Usigrai: «Aumentano ancora gli uomini direttore. Andiamo indietro».

Via libera in Cda Rai al pacchetto di nomine alle direzioni di genere proposte dall'ad Carlo Fuortes. A Stefano Coletta va la Direzione Prime Time, a Fabrizio Zappi la Direzione Documentari, Antonio Di Bella prende la Direzione Day Time, per la Direzione Cultura ed Educational è stata scelta Silvia Calandrelli, la Direzione Fiction va a Maria Pia Ammirati, direttore di Kids è Luca Milano, responsabile della Direzione Contenuti Digitali è Elena Capparelli, alla Direzione Cinema e Serie Tv è stato nominato Francesco di Pace. La squadra, sei uomini e quattro donne, tutti scelti internamente all'azienda, si completa con Mario Orfeo, già nominato alla guida della Direzione Approfondimento e Alessandra De Stefano allo Sport.

A suscitare dubbi sono i criteri di assegnazione dei programmi alle varie direzioni, tema su cui l'Usigrai e il Cdr della Direzione Editoriale per l'Offerta Informativa chiedono di aprire un confronto. «Nessuno – si legge in una nota – ha ancora chiarito come saranno assegnati in questo nuovo assetto i programmi di informazione di servizio pubblico. Con quali criteri saranno assegnati ai direttori del genere Approfondimento o Day Time? Chi decide cosa è o meno approfondimento? È urgente definire struttura e organizzazione e consentire ai giornalisti che lavorano nelle reti di valutare piani editoriali e relazionarsi con direttori realmente responsabili, secondo quanto previsto dal contratto giornalistico».

Ad oggi, incalzano i rappresentanti sindacali, «la riorganizzazione per generi appare come l'ennesima occasione per non voler regolare seriamente il lavoro giornalistico dei programmi che informano milioni di italiani. Riteniamo per questo doveroso e urgente il confronto sindacale sull'assetto delle nuove direzioni e sul futuro di circa 180 colleghi».

Nel mirino dell'Usigrai anche la scelta di tagliare l'edizione notturna della Tgr, che ha ottenuto il via libera in Cda con quattro voti a favore, il voto contrario di Laganà e l'astensione di Di Majo e di Francesca Bria. «Decisivo quindi il sì di Fuortes per avere la maggioranza. È questo il risultato di una azione unilaterale dell'amministratore delegato, senza alcun confronto sindacale e senza alcun progetto complessivo», attaccano i rappresentanti dei giornalisti, che avevano già proclamato uno sciopero per il 29 dicembre e ora chiedono all'ad di ripensarci.

Sulle nomine intervengono anche le Cpo Rai e Usigrai che «si congratulano con le colleghe Ammirati, Calandrelli e Capparelli per la riconferma nei loro incarichi», facendo però notare che «aumentano ancora gli uomini direttore in Rai».

Alla riconferma delle tre direttrici, spiegano in una nota congiunta, «non si aggiungono nuove promozioni di donne alla posizione apicale. I numeri rimangono sfavorevoli alle donne. La tornata di ieri posiziona Coletta e Di Bella alle fasce day e prime time e promuove neo direttori Di Pace e Zappi, collocando il vicedirettore Mellone in pole position per succedere a Di Bella. Rispetto al totale dei direttori, considerando la precedente tornata di nomine e questa, l'equilibrio di genere – concludono – risulta peggiorato: un direttore è andato via, ma 4 vice sono stati promossi, a fronte di 2 sole colleghe neodirettrici. Andiamo indietro».

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