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Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando
Libertà di informazione 22 Mar 2017

Reggio Calabria, tribunale riconosce la 'temerarietà' di una querela. Fnsi: «Urge una legge a tutela del diritto di cronaca»

Il tribunale di Reggio Calabria ha riconosciuto i 'profili di temerarietà' di una richiesta di risarcimento danni intentata dall'ex presidente della Regione, Scopelliti, contro i giornalisti Lucio Musolino e Paolo Pollichieni. La Fnsi al ministro della Giustizia, Andrea Orlando: «Quanto mai necessaria una norma contro le querele temerarie».

Finalmente anche la magistratura comincia a riconoscere in modo esplicito l’esistenza di "querele temerarie" utilizzate per colpire il diritto di cronaca. Lo ha fatto il tribunale di Reggio Calabria, in merito alla lite intentata dall'ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, contro Lucio Maria Musolino e Paolo Pollichieni, rispettivamente articolista e direttore del quotidiano "CalabriaOra".

Nel rigettare l'istanza e nel condannare Scopelliti al pagamento di 21.387 euro, il giudice Patrizia Morabito ha testualmente scritto: «Alla denuncia si è accompagnata una richiesta risarcitoria rilevantissima, priva di riferimenti a qualsiasi parametro di liquidazione di danni da diffamazione, idonea per la sua entità ad intimidire il destinatario».

Il medesimo giudice ha ritenuto la richiesta «disancorata a qualsiasi motivazione puntuale dei criteri di calcolo o determinazione di siffatta domanda, che appare connotata da profili di temerarietà».

Per queste ragioni, «la Federazione nazionale della stampa italiana – anticipano il presidente Giulietti, il segretario generale Lorusso e il segretario aggiunto, Carlo Parisi – tornerà nelle prossime ore a chiedere al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di mettere a punto una norma che scoraggi il ricorso allo strumento delle querele temerarie».

@fnsisocial

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